mercoledì 28 febbraio 2018

Sorrento, arrivano i migranti: oggi l’accoglienza in cattedrale

Oggi 28 febbraio, alle ore 19:00 ci sarà una breve manifestazione di accoglienza pubblica nella Cattedrale di Sorrento alla presenza del Vescovo Franco Alfano 

Sorrento - Nella giornata di ieri all’aeroporto di Roma – Fiumicino sono arrivati i migranti che saranno ospitati nella diocesi Sorrento- Castellammare. Si tratta di 19 persone, alcuni bambini, in fuga da territori martoriati dalla guerra. Una parte del gruppo sarà ospitata nell’ex seminario di Sorrento e una famiglia invece troverà ospitalità presso una famiglia di Castellammare di Stabia. Gli ospiti arrivano in diocesi in virtù di un accordo tra lo stato Italiano e la conferenza dei vescovi italiani. I 15 profughi troveranno alloggio in una struttura ad hoc: tre camere matrimoniali ed una grande sala da pranzo con cucina e altre due stanze e relativo bagno. I locali sono stati ristrutturati a spese della diocesi. La famiglia Tuy Tuy, padre, madre e 8 figli sudanesi, non ha mai visto il mare e non ha mai mangiato una vera pizza napoletana. La mamma allatta una bimba di 6 mesi e mezzo, la più piccola del gruppo dei 113 profughi che sono arrivati ieri in Italia con i corridoi umanitari. Sgranano tanto d’occhi, di meraviglia e stupore, quando gli operatori di Caritas italiana e Comunità di Sant’Egidio fanno vedere, dal tablet, le foto della loro destinazione: Sorrento, dove saranno accolti per un anno dalla Caritas diocesana, nell’ambito del progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia”. Ad Addis Abeba, Etiopia, sono gli ultimi colloqui preparatori con gli “urban refugees”, i rifugiati costretti a fuggire tanti anni fa dai loro Paesi. Dopo un lungo periodo nei campi profughi – dove vivono ancora oltre 800mila persone da Sud Sudan, Eritrea, Somalia, Sudan, Yemen – sono stati spostati nella capitale etiopica dall’agenzia Arra (l’organizzazione locale preposta alla gestione dei rifugiati) perché troppo vulnerabili o a rischio violenze e persecuzioni. Dei 113 profughi dei corridoi umanitari la metà sono minorenni.

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