venerdì 16 marzo 2018

«Via i vertici del Pd»: la protesta corre sui social

Pd, la protesta corre sui social «Via i vertici del partito» 

Fonte: Simona Brandolini da Il Corriere del Mezzogiorno 

L'orizzonte del giorno dopo è sempre quieto. Una calma apparente per smaltire la pessima figura di Ercolano. Ma le immagini girate vorticosamente sui social della rissa (anche solo verbale sempre rissa è) durante l'assemblea provinciale hanno provocato in molti militanti rabbia. Su fb è partita una petizione (in poche ore già 500 iscritti) per l'azzeramento del Pd. Lanciata dall'ex consigliere di municipalità Gennaro Acampora è destinata al segretario reggente Maurizio Martina (che sarà a Napoli lunedì) e al presidente del Pd Matteo Orfini. «Cosa chiediamo? — si legge in premessa — Rispetto per chi vota Pd, rispetto per chi vorrebbe iscriversi ancora al Pd, rispetto di chi vorrebbe partecipare al Pd, rispetto per chi si interessa al Pd e quindi azzeramento andando in profondità». Ma azzeramento di chi o cosa? «Di un gruppo pseudo dirigente perdente ed inadeguato, ad ogni livello organizzativo — ancora —. Per ora il lanciafiamme è stato utilizzato solo dagli elettori degli altri o dai delusi verso il Pd, ora ci vuole chi ad ogni livello venga spostato non di lato ma giù dal trono. Basta difendere l'indifendibile». Il documento corre veloce in rete, sugli smartphone. La petizione viene dopo la richiesta di dimissioni plateale di Nicola Oddati che ha scatenato le tifoserie nel Mav di Ercolano. Ma insomma la defenestrazione degli organismi dirigenti l'ha chiesto anche il consigliere regionale Antonio Marciano. E il collega Gianluca Daniele: «Lo spettacolo indecoroso dell'assemblea provinciale è l'ennesima dimostrazione di quanto affermo, ormai, da tempo: bisogna azzerare tutti gli organismi dirigenti che, come ha dimostrato il risultato elettorale delle politiche e, ancor prima, il flop delle elezioni comunali di Napoli, non rappresentano più nessuno». Qualcuno tenta anche di salvare il salvabile, nonostante l'impressione sia di un Pd ormai all'angolo. Marciano, per esempio, ha deciso di ripartire dai banchi.
 
A lezione di politica da Mauro Calise, per tentare di comprendere le coordinate di una sconfitta visto che le analisi del voto sono un miraggio (e finiscono in rissa). Altro fronte è poi quello salernitano. Dove, invece l'analisi del voto è stata fatta senza possibilità di replica durante una conferenza stampa e ieri sera s'è pure festeggiata la vittoria. Di chi? Ma di Piero De Luca, che però a Salerno ha perso e ha vinto grazie al paracadute del proporzionale a Caserta (anche se ci sono verifiche ancora in corso). Dove tra l'altro i dem sono sul piede di guerra: perché per la prima volta Terra di Lavoro non avrà una rappresentanza in Parlamento. «Grazie a questa legge elettorale è stato introdotto un nuovo reato nel codice penale: il furto di seggio elettorale». La battuta fulminante è di Stefano Graziano, consigliere comunale, che però non è entrato in Parlamento causa catapultata Valeria Fedeli, identica sorte per l'altra casertana, l'uscente Camilla Sgambato, che correva al secondo posto dopo De Luca jr. Che, intanto festeggia. «Piero mi sembra mister Ventura. Dopo la mancata qualificazione ai mondiali se ne è andato al mare, ai Caraibi. Come se la responsabilità non fosse stata sua», definitivo l'orlandiano Marco Sarracino.

Nessun commento: