domenica 18 febbraio 2018

Manniello, tour con Bonino «Fondi europei per il Sud»

Francesco Manniello, candidato all'uninominale Senato nel collegio stabiese «Rivellini e Bobbio mi attaccano: ma cosa hanno fatto per il territorio?» 

Fonte: Tiziano Valle da Metropolis 

«Fuori dall'Europa, l'Italia fallirebbe in 15 giorni. L'obiettivo è utilizzare al meglio i fondi comunitari, aiutando tutte le amministrazioni a presentare progetti». Francesco Manniello, candidato all'uninominale al Senato con il Partito Democratico, è al fianco della leader di Più Europa Emma Bonino «una leggenda politica, che ha portato avanti tante battaglie di civiltà nel nostro paese. Una donna che non molla mai e rappresenta un esempio». Manniello, anche lei crede che restare in Europa sia fondamentale? «Assolutamente. Stare in Europa significa avere fondi che altrimenti non avremmo per realizzare le opere. E' una condizione imprescindibile anche per il nostro territorio, per il turismo. D'altronde, basta pensare al Grande Progetto Pompei per rendersene conto. Chi dice che uscire dall'Europa darebbe dei vantaggi, dice bugie». Anche il Movimento Cinque Stelle sembra aver fatto marcia indietro. «Hanno fatto dietrofront su tanti temi e la cronaca di questi giorni ha svelato che i "cattivi" sono anche all'interno del loro schieramento. I grillini si nascondono dietro un simbolo che è riuscito ad intercettare voti di protesta e di invidia sociale. I loro candidati evitano di esporsi perché hanno paura di confrontarsi». Si riferisce anche alla sua rivale nel collegio al Senato? «Io non la conosco e tantomeno ho letto di una sua proposta. A questo punto avrebbero potuto candidare anche un bimbo di 5 anni, di sicuro i voti che prenderanno non saranno frutto delle sue idee». La sta sfidando ad un confronto? «Quando vuole. Mettiamo in campo le nostre storie, esperienze e competenze. Così i cittadini potranno avere un'idea chiara».
 
Beh, c'è anche Enzo Rivellini, candidato del centrodestra, che l'ha attaccata per una vela pubblicitaria? «Essere attaccato da lui e da Luigi Bobbio è un onore. Rivellini in questi giorni di campagna elettorale ha riscoperto le Terme di Castellammare, quando ha ricoperto innumerevoli incarichi politici le aveva dimenticate». E lei cos'ha fatto per le Terme? «Nei giorni scorsi ho incontrato una delegazione di lavoratori ed ho subito chiesto rassicurazioni sul bando di privatizzazione avviato dall'amministrazione Pannullo. Mi è stato garantito che entro una decina di giorni sarà pubblicato. La questione del termalismo dev'essere portata a Roma, personalmente rappresenta una priorità, ho delle idee che vorrei mettere in campo». A cosa si riferisce? «Su grandi linee, io credo che bisogna fare sistema tra i comuni del vesuviano, della penisola sorrentina e dei Lattari, sfruttando i porti di Castellammare e Torre Annunziata per intercettare i grandi flussi turistici. E' una risorsa come il termalismo in questo ambito è determinante». Nei giorni scorsi è stato spesso nei comuni vesuviani. «Ascione e Amitrano stanno facendo un grande lavoro a Torre Annunziata e Pompei. A Ercolano c'è Buonaiuto che è una macchina, non si ferma un minuto. E stamattina (ieri) sono stato anche al fianco di Peccerillo, a Casola». Intanto, Renzi è stato a Napoli. «Renzi sa che la questione meridionale è la sfida del prossimo governo, la gente deve sapere che solo il centro sinistra può affrontarla. Il centrodestra eleggerà la maggior parte dei suoi parlamentari in Veneto e Lombardia. Servono persone in grado di far valere le ragioni del nostro territorio a Roma e in questa ottica permettetemi di dire una cosa». Prego. «Castellammare con il sottoscritto ha un'occasione importante. Io voglio essere eletto nella mia città e soprattutto gli indecisi devono sapere che hanno la possibilità di avere in Parlamento una persona pronta a rappresentarli, finalmente».

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