domenica 14 gennaio 2018

«Resto al Sud» via alle domande per i fondi

Età massima 36 anni, bonus di 50mila euro di cui 35mila da restituire. Lavoro per 100mila 

Fonte: Nando Santonastaso da Il Mattino

Il conto alla rovescia ormai è terminato. Dalle 12 di domani, lunedì 15, le domande per «Resto al Sud», il nuovo incentivo promosso dal ministro per la Coesione territoriale e per il Mezzogiorno Claudio de Vincenti e gestito da Invitalia, potranno essere presentate sul sito dell'agenzia (www.invitalia.it). Non è un bando, quindi non c'è bisogno di affrettarsi; niente click day, insomma, dal momento che tutte le domande saranno esaminate in ordine cronologico. La dotazione finanziaria complessiva è di 1.250 milioni di euro, una cifra record per interventi di incentivo alla neoimprenditorialità e oltre tutto destinati esclusivamente al Sud. La misura, prevista dal decreto Mezzogiorno, varato dal governo e diventato legge nella scorsa estate, si rivolge a giovani tra 18 e 36 anni che non abbiamo un lavoro a tempo indeterminato o utilizzino altri incentivi e sostiene le attività di produzione di beni e servizi. Sono esclusi dal finanziamento le attività libero professionali e il commercio. Ammesse le spese per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, per l'acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici e per le principali voci di spesa utili all' avvio dell'attività. Non sono previste invece coperture di spesa per intermediari (commercialisti, tecnici, progettisti eccetera): eventuali consulenze saranno a titolo gratuito e sempre gratis potranno dare una mano gli enti indicati da Invitalia.
 
Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 35% dell'investimento complessivo e un finanziamento bancario pari al 65% dell'investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi. «Noi puntiamo a creare centomila nuovi posti di lavoro, di occupazione cosiddetta buona; centomila giovani cittadini del Sud che intraprendono, investono e creano la loro impresa - commenta Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia - Si tratta del più importante investimento per i giovani del Mezzogiorno degli ultimi dieci anni». Possono presentare richiesta di finanziamento le società, anche cooperative, le ditte individuali e le persone fisiche che intendono costituirsi in società dopo l'esito positivo della valutazione. Le domande possono essere inviate dal 15 gennaio 2018, esclusivamente online, attraverso la piattaforma web di Invitalia. «Diamo a fondo perduto fino al 35% della somma e un finanziamento bancario, rispetto al quale Invitalia corrisponderà alla banca gli interessi, per il restante 65% della somma - spiega Arcuri Quindi un giovane a cui vengono assegnati 50.000 euro, riceve 15.000 euro a fondo perduto e 35.000 che restituirà in otto anni a partire dal terzo anno. Si possono mettere insieme fino a 4 giovani e quindi ottenere fino a 200.000 euro. Non sono però finanziabili le spese di progettazione e consulenza. Nei 60 giorni successivi a quando ci arriva la proposta risponderemo, dicendo se è approvata e finanziata oppure no. E per la prima volta non ammetteremo l'invio della proposta da un soggetto diverso dal proponente: se la proposta non è mandata dal giovane che vuole avviare l'impresa viene rimandata indietro». Resto al Sud vuole soprattutto dare una risposta al problema sempre drammatico dell'occupazione giovanile. Il Mezzogiorno è uscito dalla lunga recessione e nel 2017 ha consolidato la ripresa, registrando una performance per il secondo anno superiore, se pur di poco, rispetto al resto del Paese. Le previsioni per il 2018 confermano che il Sud manterrà un tasso di crescita dell'1,3 per cento, di poco inferiore a quelle del Centro-Nord (+l,6%). Nonostante questo, però, il tasso di occupazione registrato è ancora il più basso d'Europa (35% inferiore alla media Ue). E ciò accade nonostante nei primi 8 mesi del 2017 siano stati incentivati oltre 90mila rapporti di lavoro nell'ambito della misura «Occupazione Sud». Il divario che separa le regioni del Sud da quelle dell'Italia centro-settentrionale si mostra in tutta la sua evidenza osservando il dato relativo alla disoccupazione: al Sud la percentuale sfiora l’1 20%, a fronte di una media nazionale attestata all' 11 per cento. Ma nei giovani si può trovare una spinta propulsiva per l'intero sistema Paese. L'Italia infatti è seconda, dopo la Grecia, per percentuale di autoimpiego di giovani under 30 sul totale degli occupati della stessa classe di età (15,8%). I dati evidenziati dal Report Globale Amway sull'imprenditorialità vedono i giovani italiani più favorevoli ali'autoimpiego (85%) rispetto ai pari età francesi, spagnoli e tedeschi. La stessa ricerca colloca i laureati italiani molto più m alto rispetto ai colleghi europei in quanto a potenzialità imprenditoriali (59% contro 47%). È interessante notare come il gap di potenzialità imprenditoriale tra chi possiede o meno un titolo di studio universitario in Italia sia pari a 20 punti percentuali, 59 per cento a 39 per cento a favore dei possessori di titolo di studio.

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