martedì 16 gennaio 2018

Faito, una montagna dal patrimonio arboreo inestimabile: 4 faggi diventano alberi monumentali

Uno dei 4 faggi
Vico Equense - E’ stata accolta presso la Regione Campania la proposta di "attribuzione di monumentalità" a quattro faggi secolari del monte Faito. Soddisfatto della notizia Dario Russo, presidente dell’Associazione Pro Faito Onlus, che ha avanzato la proposta, fatta propria dal Comune di Vico Equense. Dotati di eccezionali caratteristiche biologiche questi alberi sono tra i più longevi d’Italia, con una smisurata valenza culturale. Testimoni viventi della ormai estinta industria della neve. Queste piante, di circa 400anni, infatti, bordavano le neviere, le fosse dove, un tempo, nel periodo invernale si ammassava la neve, che erano foderate da uno strato coibentato costituito da fogliame secco proveniente sempre dagli alberi di faggio. Uno stratagemma ideato, per proteggere la neve dal calore del suolo e dai venti di scirocco per assicurarne la consistenza fino al giungere del periodo estivo, quando dopo essere stata cavata, la neve era trasformata in blocchi di ghiaccio per essere trasportata e venduta in tutta la penisola sorrentina e nei paesi del vesuviano. Agli alberi monumentali è riconosciuto non solo un valore botanico, ma una rilevanza culturale, infatti, un albero monumentale non è solo un “grande albero di bell’aspetto”, ma lo si può considerare quasi un “sopravvissuto”, la testimonianza di un paesaggio, di un ecosistema, di un uso del suolo e di una precisa fase della vita degli uomini che attraverso le generazioni l’hanno piantato, accudito e ne hanno beneficiato. La catalogazione è mirata all’istituzione di un albo delle piante monumentali per garantirne la conservazione e la valorizzazione in base a precisi caratteri di rilevanza storica, ambientale e culturale ed a preservare gli alberi da abbattimenti e potature arbitrari e da eventuali danni procurati da terzi. La proposta del Comune di Vico Equense ha interessato inoltre anche il famoso Eucaliptus Globosus di Matignano (età presunta 150 anni) e il Tiglio di Massaquano (circa 300 anni).

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