Claudio d'Esposito WWF |
Oltre al patrimonio boschivo distrutto enormi sono i danni alla fauna: è stato calcolato che un incendio distruttivo in un ettaro può causare la morte di 300 uccelli, 400 piccoli mammiferi e 5 milioni di insetti. “Siamo soddisfatti delle indagini svolte dagli inquirenti e dall’esito del processo che ci auguriamo possa essere un valido deterrente per folli incendiari e piromani – dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Terre del Tirreno – ma sia ben chiaro tale processo individua solo uno dei tanti responsabili della tragedia del fuoco della scorsa estate che, complici condizioni meteorologiche caratterizzate da una lunga siccità, ha devastato estese aree del nostro territorio. Su tanti altri incendi le cause e i responsabili sono diverse e tutte da accertare. Ad esempio è documentato come i fuochi pirotecnici di Montepertuso a Positano, per festeggiare la madonna, provocarono un devastante incendio a S. Maria del Castello e sul versante sud/ovest dello stesso Faito per diversi giorni; oppure i continui incendi di Monte di Torca e Crapolla a Massa Lubrense è plausibile che siano appiccati, con puntualità disarmante, dai “soliti” bracconieri, per poter posizionare i richiami delle quaglie e cacciare di frodo. Semplificare gli eventi incendiari con un’unica regia o strategia di fuoco criminosa, per quanto attendile in taluni casi, rischia di non dare un quadro completo della drammatica realtà.” Il WWF aveva inviato, proprio in piena emergenza incendi, un documento ai vertici del governo chiedendo pene esemplari contro gli incendiari, controllo e catasto degli incendi, prevedendo l’intervento delle Prefetture laddove i comuni non sono in grado di fare il catasto delle zone attraversate dal fuoco per fare in modo che si impediscano (ai sensi della legge n. 353/200) per 10 anni le nuove edificazioni, la caccia e il pascolo; inoltre il WWF aveva chiesto la sospensione dell’attività venatoria e decisi interventi strutturali per affrontare il rischio incendi ed i cambiamenti climatici.
Nessun commento:
Posta un commento