giovedì 18 gennaio 2018

Biotestamento, boom registri ma è flop in Campania

Fonte: Maria Pirro da Il Mattino 

Biotestamento, è corsa contro il tempo per istituire i registri nei Comuni. Se ne contano 247 in tutta Italia, di cui 60 aperti nell'ultimo mese, da quando è stata approvata la legge: il 32 per cento in più. Sono solo nove, però, le amministrazioni censite in Campania nel monitoraggio dell'associazione Luca Coscioni e neanche tutte, al momento, raccolgono le disposizioni anticipate di trattamento. Ad esempio. Per Ottaviano, che figura nell'elenco, il sindaco Luca Capasso spiega: «L'iniziativa è stata voluta dalla precedente giunta, e poi sospesa in attesa di chiarimenti normativi». L'impegno è quello di provvedere «entro il 31 gennaio». A partire da questa data è possibile, infatti, dare esecuzione alle dichiarazioni sul fine vita già autenticate, circa undicimila. Napoli e nell'hinterland partenopeo Quarto, Casoria, Marano, Caserta con Maddaloni, Giffoni Valle Piana e Mercato San Severino, nel Salernitano. Eccoli, gli altri otto enti indicati nella mappa regionale. In particolare, il capoluogo campano chiarisce sul proprio sito internet come poter iscriversi e spiega che la gestione del registro è affidata al servizio Anagrafe. I maggiorenni, che risiedono in città, possono consegnare il proprio testamento dal lunedì al venerdì (ore 9-14,30) a Palazzo San Giacomo: «Previo appuntamento».
 
Chi vuole nominare un fiduciario che prenda al posto proprio le decisioni, nelle situazioni estreme, e che parli con il medico, deve raggiungere con lui (o lei) il municipio e presentare un documento di identità in originale, il codice fiscale e la dichiarazione in triplice copia, utilizzando il modulo precompilato (che si può scaricare on line) oppure un modello personalizzato che contenga però tutti i dati richiesti. Il testo, in busta chiusa, viene numerato e sigillato, il codice annotato nel registro comunale: ma può essere ritirato «in qualsiasi momento» o «sostituito». In quest'ultimo caso, occorre ripetere tutto il procedimento. La legge prevede anche un fondo di due milioni per realizzare un registro nazionale, ma è decisiva la spinta da parte delle regioni. «Si devono attivare subito per integrare quanto contenuto nei testamenti biologici degli italiani nelle cartelle sanitarie elettroniche», è l'appello lanciato da Filomena Gallo, segretario dell'associazione Coscioni. «In questo modo chiarisce - se una persona di Roma dovesse sentirsi male mentre è a Milano, il medico, esattamente come può consultare i dati sanitari, può visualizzarne le volontà sul fine vita». La Toscana è avanti: l'assessore alla Salute, Stefania Saccardi, ha incaricato di occuparsi della questione Mario Cecchi, coordinatore perii Governo clinico. E il chirurgo spiega: «Lavoriamo anche per inserire le cure sul fine vita nelle schede sul consenso informato, che si richiede prima di un intervento chirurgico, e per rendere facilmente comprensibili le varie opzioni». In arrivo le linee guida indirizzate alle aziende sanitarie. In più, sono previsti i corsi di formazione per volontari del terzo settore («che già oggi ci danno una grande mano», sottolinea Cecchi), per medici di famiglia e per altri operatori: ognuno è chiamato a fare la sua parte. Anche gli ospedali evangelici, a Napoli e Genova, «non fanno obiezioni», precisano in una nota, «anzi guardano a tale normativa come a un segno tangibile di una cultura che garantisce ulteriormente ³³ rispetto dei diritti dei malati». E, nella sede di Ab Ovo, in via Bellini a Napoli, è attesa sabato alle 12 Mina Welby per presentare il libro "L'ultimo gesto d'amore" che ha scritto con Pino Giannini. La prefazione è di Emma Bonino, la postfazione di Beppino Englaro: «pionieri» nelle stanze del dolore.

Nessun commento: