sabato 16 dicembre 2017

Erasmo Genzini, da Gragnano al successo con la fiction "Sotto copertura 2"

di Claudia Esposito 

Sorrento - È nata una stella. Erasmo Genzini, 26 anni, originario di Gragnano ancora non ci crede. Grazie al personaggio di Nicola Sasso, da lui interpretato nella fiction "Sotto copertura 2" andata in onda con ottimi consensi su Rai Uno qualche settimana fa, il giovane attore nostrano sta iniziando adesso a fare i conti l'improvvisa notorietà derivante dall'essere il personaggio del momento. Un debutto importante, impegnativo, in una serie che parla di camorra in prima serata sulla rete ammiraglia del servizio pubblico. Un ruolo, il suo, basato su un personaggio realmente esistito, Salvatore Lo Russo, camorrista, poi collaboratore di giustizia, che consentirà la cattura del boss di Casapesenna Michele Zagaria. Genzini ha interpretato quindi il personaggio chiave di tutta la vicenda, appassionando il pubblico anche per la sua tormentata storia d'amore con Agata, la figlia del boss, interpretata da Alejandra Onieva. L'astro nascente del teleschermo, proprio per questo esordio col botto, è stato anche insignito a Sorrento nel corso del "Fashion Gold Party", l'evento organizzato da Alfonso Somma, patron dell'agenzia "Moda Gold", che è diventato occasione per scambiare due chiacchiere. Erasmo, pur essendo giovanissimo, hai iniziato a studiare recitazione tanti anni fa... "È vero, ho iniziato quando avevo 8 anni in una scuola di Castellammare di Stabia".
 
Il tuo personaggio, Nicola Sasso, ha fatto appassionare tutti in "Sotto copertura 2", eri la chiave della storia. Una grandissima interpretazione per un grandissimo debutto su Rai Uno. Cosa hai provato ad avere questo battesimo del fuoco così importante? "È stata un'emozione indescrivibile. A volte, quando riguardo la serie o mi fermano in strada per complimentarsi, mi imbarazzo in una maniera incredibile e mi chiedo se sia possibile. Non è un punto di arrivo ma una partenza, continuerò a studiare e lavorare sodo ma dopo tanti anni di sacrificio è un obiettivo raggiunto". Il tuo personaggio incarna il pentimento, il riscatto, la collaborazione con la giustizia. Quanto credi sia importante un personaggio del genere, col suo messaggio, per sensibilizzare le coscienze contro la criminalità? " È fondamentale perchè spesso vediamo la legittimazione della camorra più che dello Stato. "Sotto copertura" ha raccontato ambedue le parti, un po' di camorra, un po' di Stato con la vittoria finale dello Stato e questo è importantissimo. Il mio personaggio è stato di rilievo perchè ha lanciato un messaggio bello ed importante, sono orgoglioso e contento di averlo interpretato io". Nella serie c'è anche una bellissima storia d'amore, anche se tormentata che lascia con l'amaro in bocca... Avresti preferito un finale diverso? "Avrei voluto un finale diverso, c'è stata una modifica nell'ultima scena della serie che non sapevo e l'ho visto solo in tv. Sono rimasto di stucco che è terminato in questo modo. La gente mi chiede "ma tu e Agata che fine avete fatto?", l'importante è che il messaggio sia stato lanciato. Nicola è scappato verso la libertà, lei è stata messa in salvo, questo era l'obiettivo della produzione, trasmettere un messaggio di speranza". Hai detto tu stesso che "Sotto copertura 2" rappresenta un punto di partenza. Ti posso chiedere se già ci sono state delle chiamate importanti, hai progetti futuri in cantiere? "Ho avuto chiamate importanti da registi importanti, di questo ne vado molto orgoglioso perchè non me lo aspettavo. Non mi aspettavo nemmeno che uscisse così la serie. Progetti decisi non ce ne sono ancora. Adesso c'è la pausa natalizia, non resta che attendere l'inizio dell'anno". Se potessi scegliere, punteresti più sul cinema o sulla tv? "Non punto su nulla, io voglio lavorare, voglio stare sul set, che sia di cinema o di televisione non importa. Anche il teatro va bene perchè mi piace qualsiasi cosa che sia recitata".

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