lunedì 13 novembre 2017

Vico Equense. Offese su Facebook, scatta la querela del sindaco Andrea Buonocore

Vico Equense - Il sindaco Andrea Buonocore querela un utente Facebook per un post, considerato lesivo e diffamante della reputazione e dell'immagine dell'istituzione comunale. E' quanto emerge dalla delibera numero 147, pubblicata – oggi - all'albo pretorio. La giunta comunale, infatti, ha autorizzato il primo cittadino a querelare un utente Facebook per un post diffuso lo scorso 9 agosto, contenente false affermazioni altamente diffamatorie, rivolte a “denunciare” connivenze dell’Amministrazione comunale con la camorra e il malaffare in genere. Più precisamente, tra le altre affermazioni si legge: «…Fino a quando, pur di avere una sanatoria, un condono, un piacere il nostro Comune dovrà sopportare questo stato di cose indegno di un Paese civile (per quasi un mese la trafficatissima Raffaele Bosco tra Pacognano e l’abitato di Alberi è stata nelle stesse condizioni): e di vedere malaffare e camorra insinuarsi nella economia di Vico? C’è una delibera comunale nella quale ci sono due falsi clamorosi e un abuso d’ufficio. Statene certi, io gli atti li leggo…». L'amministrazione ha considerato il post grave e lesivo, “tali affermazioni – si legge nella delibera – non sono in alcun modo inquadrabili nell’articolo 21 della Costituzione, che sancisce il diritto della libera manifestazione del pensiero, limitato tuttavia dalla necessità della verità del fatto narrato, né possono essere ricondotte nell’alveo del diritto di critica…” Gli Amministratori di Vico Equense hanno altresì invitato il Procuratore della Repubblica a esaminare le delibere e tutti gli atti incriminati al fine di dimostrare la regolarità dell’operato della Giunta comunale e la responsabilità dell’utente di facebook in ordine al reato di diffamazione. Oltretutto, sempre nella stessa delibera, si legge che all’indomani della pubblicazione del post oggetto di querela, veniva stampato su un giornale locale un articolo, che, sulla scia, e molto probabilmente con l’input del post incriminato, attaccava l’Amministrazione comunale vicana, accusandola di malaffare nella gestione delle opere pubbliche, rendendosi in tal modo responsabile del reato di diffamazione. Con questo atto è evidente la volontà - da parte del sindaco e della sua amministrazione - di non lasciare passare le offese all'istituzione di cui è massimo rappresentante da circa un anno e mezzo.

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