lunedì 13 novembre 2017

Una valanga di fango che può travolgere tutto. L’ipotesi: alzare argini


Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Castellammare di Stabia - Tutta colpa del rivo Calcarella, che si incunea tra Gragnano e Castellammare di Stabia. E’ questo il piccolo corso d’acqua che ha causato danni alle gallerie di Varano e Privati. A Causa dell’ingente pioggia dei giorni scorsi, il rivo ha invaso la carreggiata e ciò che è avvenuto è sotto gli occhi di tutti. In particolare c’è stato il crollo delle pareti dell’alveo del torrente che ha trascinato nell’area a monte del torrente – a valle della statale – un’enorme quantità di materiale misto tra cui fango, pietre, sterpaglie e rami d’albero, “creando – come precisa l’Anas in un comunicato – un allagamento di vasta entità nell’area circostante alla Sorrentina” ed una vera e propria ostruzione dei sistemi di scolo delle acque sottostanti alle gallerie. I tecnici di Anas hanno utilizzato numerose pompe idrovore di grossa portata, così da raccogliere l’acqua da monte e di liberare l’area e di liberare l’area allagata e ha dovuto isolare la cabina di alimentazione degli impianti delle gallerie. Obiettivo: scongiurare il rischio di un nuovo allagamento. Adesso bisogna provvedere alla disostruzione delle opere di canalizzazione, ed è qui che si è reso necessario l’intervento del genio civile. Ma stando a ciò che si è sancito dopo un sopralluogo è possibile anche realizzare degli argini per frenare eventuali nuovi smottamenti dal rivo. Da una prima stima, i danni subiti assommano a diverse centinaia di migliaia di euro. Anche ieri al numero verde Anas la risposta era sempre la stessa: si tornerà alla normalità soltanto dopo il prossimo 30 novembre. Saranno dunque 20 giorni di passione e disagi. C’è grande tensione e qualcuno vuole informazioni in tempo reale. Manco a dirlo sui social network si invoca un intervento da parte della Regione Campania così come già detto dal sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo. A inizio settimana potrebbe anche esserci un summit a Napoli.

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