venerdì 10 novembre 2017

I dimenticati del monte Faito «Noi senza cibo né farmaci»

Giacomo Vanacore
Cento persone isolate da giorni. «Nuove piogge? Un incubo» 

Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino 

Vico Equense - Le persiane delle case dei villeggianti sono abbassate dalla fine dell'estate. Le abitazioni dei residenti e le attività commerciali hanno invece chiuso i battenti dopo la frana che, lunedì scorso, ha colpito via Nuova Faito tagliando fuori dal mondo le circa cento persone che abitano sulla montagna. Per il resto ci pensano la strada deserta, i massi accantonati lungo i tornanti e il cielo plumbeo a conferire alla zona un aspetto ancora più spettrale. Solo il bar Belvedere è aperto per accogliere non gli avventori ma le persone che, esasperate dall'emergenza connessa all'isolamento forzato, si sentono prigioniere in casa. «Metti un dito qui - dice un anziano mentre afferra la mano di un giovane e se la porta al petto Sono malato di cuore, ho il pacemaker e nessun medico può visitarmi». In effetti, sulla cresta del monte che separa la penisola sorrentina dalla zona stabiese, manca un dottore e scarseggiano i medicinali. Una farmacia o un ambulatorio? Nemmeno a parlarne: il presidio più vicino si trova a Moiano, altra frazione di Vico Equense flagellata dalle frane e dal maltempo, ed è perciò irraggiungibile. E nemmeno l'ambulanza potrebbe essere d'aiuto qualora se ne presentasse la necessità. Con buona pace degli anziani e dei 21 bambini che abitano sul Faito. Due giorni fa la compagna di Giacomo, il titolare del bar Belvedere, si è vista costretta a fare le valigie e a trasferirsi momentaneamente a casa dei genitori, a Sant'Agnello. Il motivo? «Nostro figlio dovrebbe nascere nei prossimi giorni - racconta il futuro papa - Non potevo rischiare che la mia compagna partorisse senza assistenza medica». Per accompagnarla a valle, l'imprenditore si è servito della funivia, riaperta all'indomani della frana per evitare che gli abitanti di Faito rimanessero isolati. La «panarella», però, ha funzionato soltanto negli ultimi due giorni, visto che martedì non effettuato corse a causa del maltempo persistente: una situazione che rischia di riproporsi nelle prossime ore. Oltre che l'assistenza medica, a Faito manca di tutto. I generi di prima necessità scarseggiano, visto che i corrieri non possono consegnare le merci in zona e l'unica salumeria del posto non riesce a rifornirsi.
 
La spazzatura non viene smaltita, gli studenti non possono andare a scuola e nemmeno la posta sarebbe arrivata se il titolare del bar Belvedere, trovandosi a Molano, non l'avesse ritirata per tutti i residenti. Tra le lettere giunte a destinazione c'è anche quella con cui ad Alfonsina Apicella viene ricordata l'imminente scadenza della revisione dell'auto: «In queste condizioni non potrò provvedere - sottolinea la donna che vive sul Faito da 56 anni - Ora siamo isolati, ma la verità è che siamo abbandonati da decenni. Lo Stato si ricorda di noi solo quando deve riscuotere le tasse». Le tasse, ecco un'altra nota dolente. Soprattutto per quella decina di imprese tra bar, ristoranti e strutture ricettive messi in ginocchio prima dagli incendi estivi e poi dal maltempo. «Non si vedono più clienti osserva Giovanni Somma, titolare della pensione Cinciallegra - Gli incassi si sono ridotti e ciò nonostante dobbiamo pagare le imposte e sostenere le nostre famiglie. E la situazione è destinata a peggiorare se i collegamenti con la valle non dovessero essere rapidamente ripristinati. Ad agosto abbiamo chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza tramite i canali di Comune e Regione, ma nessuno ha fatto nulla». Non c'è un minuto da perdere, dunque. Ne è consapevole il sindaco Andrea Buonocore che ieri ha sollecitato l'apertura di un varco lungo via Nuova Faito per consentire il passaggio dei mezzi di soccorso. E così la Città metropolitana, che gestisce l'ex statale 269, ha autorizzato la rimozione di una prima parte del materiale franoso che ha invaso la strada. La decisione ha consentito ai tecnici di riparare il guasto che, lunedì scorso, un fulmine ha provocato alla linea elettrica ad alta tensione facendo scattare l'ennesima emergenza per case e attività commerciali; un intervento provvidenziale, grazie al quale sembrano scongiurati ulteriori danni che avrebbero potuto determinare un black-out tra Vico Equense, Positano e Agerola. Allo stesso modo, i tecnici delle emittenti televisive e radiofoniche hanno potuto provvedere alla manutenzione degli impianti installati sul Faito. E, nelle prossime ore, sulla montagna dovrebbero arrivare i primi rifornimenti di gasolio. In più, anche la Regione si è impegnata a rimuovere pietre e detriti. Insomma, sembra essersi chiuso il balletto di competenze tra i vari enti che ha rallentato la macchina dei soccorsi. «Se Regione e Città metropolitana rivendicano la proprietà e la gestione della ex statale 269 - tuona il sindaco Buonocore se ne assumano la responsabilità. È inammissibile che un primo cittadino debba fare la voce grossa per far sì che chi di dovere intervenga»

Nessun commento: