sabato 11 novembre 2017

Democrat, congresso tra i veleni. Oddati: «Farsa, noi non ci saremo»

Nicola Oddati
Chiama a raccolta i suoi per occupare il partito. Ederoclite: fai così perché sai di perdere

Fonte: Simona Brandolini da Il Corriere del Mezzogiorno 

Napoli - «Non mi ritiro, ma non partecipiamo a questo congresso illegittimo». Cioè? «I nostri militanti non andranno a votare. Registriamo una cieca arroganza e la volontà di trasformare il congresso m una conta truccata ed insensata. Per questo invitiamo tutti i militanti, gli iscritti ed i rappresentanti delle istituzioni a non prestarsi a questa farsa». Il colpo di scena, l'ennesimo di una giornata al veleno, è di Nicola Oddati che per oggi ha anche convocato un'assemblea (praticamente occupano la federazione) e una conferenza stampa. Dopo quella di lunedì scorso in cui aveva denunciato «un congresso truccato» e ne aveva chiesto il rinvio. Sarà l'ultimo tentativo per farlo slittare? Può darsi, visto che fino a ieri a nulla è servito il pressing del vicesegretario nazionale Maurizio Martina e del presidente del Pd Matteo Orfini. A nulla sono servite le lettere di nove circoli che annunciavano di non poter celebrare i congressi. Domani, a meno di clamorosi cambi di rotta e cioè di una decisione del Na2areno, comincia l'iter, con il voto dei circoli, che si concluderà il 19 novembre con l'elezione del segretario provinciale del Pd. Ma il congresso dem, ancora una volta, si apre tra le denunce reciproche. Il clima è pesante: basti dire che nel Pd sono arrivati alla guerra dei verbali.
 
Nel pomeriggio, infatti, comincia a circolarne uno firmato da cinque componenti dell'ufficio adesioni su nove (tutti delle aree che sostengono Nicola Oddati) in cui si certifica quel che il candidato dei deluchian-orfiniani-martiniani ha detto lunedì scorso: ovvero che tra i 25 mila circa della platea 2016 ci sono 8945 iscritti privi di indirizzo e generalità, 120 doppioni, cioè iscritti a più sedi, 46 iscritti andati persi e per il 2017 ammette tutti i 4389 cosi come chiesto dalla commissione di garanzia nazionale. Parliamo della platea già certificata e che è stata utilizzata per il congresso nazionale sei mesi fa. Qualcosa non toma. Difatti spunta un altro verbale, questa volta a firma del presidente dell'ufficio adesioni Nicola Foglia, in cui racconta cosa è accaduto durante la riunione e cioè che alla richiesta dei cinque componenti di votare «un documento inammissibile e illegittimo» perché non nelle competenze dell'ufficio adesioni, il consesso è stato sciolto «non sussistendo ulteriori argomenti su cui deliberare». Dunque il primo verbale circola, è stato controfirmato, esiste ma non esiste «perché in regime congressuale la certificazione delle platee la fa la commissione provinciale per il congresso», spiega il tutor Alberto Losacco, che poi aggiunge: «Basta fare ammuina. Si può far slittare il congresso soltanto se tutti e tré i candidati lo chiedano oppure se lo decidesse il partito nazionale. Ma fino ad ora non è così». Tant'è che alcuni circoli aziendali hanno già votato. I candidati, due in particolare, Ederoclite e Oddati se le stanno suonando di santa ragione. Ieri, durante un forum al Mattino, è stato un continuo scambio di accuse. Ederoclite con chiarezza: «Nicola ne sta facendo una questione di regole quando, invece, è solo una vicenda di tessere. Le hanno contate e sanno di perdere». Od- dati piccato: «Retorica e demagogia non servono a niente. Senza le nostre firme non saresti neanche stato candidato». Sullo sfondo Massimo Costa, il presunto vincitore, sostenuto dal duo Casillo-Topo che sarà perché si sente già segretario, sarà perché è un primario ospedaliero prestato alla politica, ma si è chiuso in una quinta teatrale, mentre sulla scena restano gli altri due. E non sono primarie, ma semplicemente una conta interna. Dal 2011 un Pd senza pace.

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