lunedì 14 agosto 2017

L'immersione, la grotta, poi la tragedia

Lara e l’istruttore non tornano a galla. Napoli, il corpo dell'uomo era a 12 metri di profondità. La 13enne era figlia di amici 

Fonte: Roberto Russo da Il Corriere della Sera 

Intrappolati in una grotta a 12 metri di profondità, traditi dalla fanghiglia smossa dalle correnti e dal loro passaggio che ha reso impossibile ritrovare la via d'uscita. Sono morti cosi nelle acque della Secca delle Formiche, tra Ischia e Procida, Antonio Emanato, 42 anni, istruttore subacqueo e proprietario di un centro diving, e Lara Scamardella, 13 anni, figlia di un suo amico. Lara, oltre alla passione per lo studio e il canto, amava il mare: la vela e, nonostante la giovane età, le immersioni. Così aveva preso lezioni nella scuola di Emanato, discendente da una famiglia di esperti subacquei. In mattinata insieme si erano immersi nel tratto di mare dove ci sono grotte facilmente raggiungibili. Poco distante un altro gruppo di sub accompagnato a sua volta da una guida. È stato proprio quest'ultimo a lanciare l'allarme verso mezzogiorno, quando ha visto l'imbarcazione di Emanato ancora vuota e si è reso conto che nelle bombole dei due l'aria doveva essere finita da un pezzo. Immediato l'intervento della Guardia costiera di Ischia e di una squadra subacquea dei Vigili del fuoco, ma sono arrivate anche alcune barche di sub ischitani che hanno partecipato alle ricerche. È stato chiesto poi l'aiuto di un gruppo di speleosub provenienti da Bari e Brindisi.

Il fondale in quella zona è molto melmoso e a causa del mare mosso la visibilità è divenuta ridottissima. Nel pomeriggio i sub sono riusciti a recuperare il corpo di Antonio Emanato, a circa 12 metri di profondità. La salma è stata trasferita all'ospedale Rizzoli di Ischia a disposizione dell'autorità giudiziaria. Intanto nel porticciolo di Baia, frazione del comune di Bacoli da dove erano partiti i due, è andata in scena la straziante attesa dei parenti. Sul molo il fratello e il papa di Emanato e i genitori della ragazzina. Il papa di Lara, piccolo imprenditore e proprietario di una tabaccheria, è molto conosciuto anche per la sua passione per la musica, per le serate nei locali. Per i congiunti di Antonio la notizia che ha tolto ogni speranza, quella del ritrovamento del corpo senza vita dell'istruttore, è arrivata dopo poche ore. «Antonio era un sub molto esperto — ha spiegato un suo amico — e poi l'immersione in quella secca non presenta particolari difficoltà, era tranquillamente alla sua portata». La ricostruzione più probabile è che lui e l'allieva abbiano perso l'orientamento e siano stati costretti, nel buio della grotta, a una terribile ricerca della strada d'uscita fino a consumare l'ultima goccia di aria nelle bombole. Ad aumentare lo strazio della famiglia di Lara il fatto che, nonostante gli sforzi dei soccorritori, fino a ieri sera non è stato possibile riportare in superficie il corpo della ragazzina. Le operazioni sono andate avanti con le fotoelettriche per poi riprendere all'alba. Con la morte di Antonio e Lara salgono a cinque le vittime del mare in Campania da venerdì. Proprio a Ischia quattro giorni fa Alessia Piatti, 18 anni, è annegata dopo essere stata scaraventata dal mare agitato contro le rocce. A Sorrento Agostino Navarro, 31 anni, è stato trascinato da un'onda in acqua. Nel Cilento ha perso la vita Agostino Ferraioli, 53 anni, mentre soccorreva la figlia su un materassino spinto al largo. Tragedie spesso provocate dall'imprudenza: venerdì su tutte le spiagge c'erano bandiere rosse, mentre per i pattugliamenti la Guardia costiera ha aumentato il numero di motovedette e sta utilizzando un elicottero.

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