sabato 19 agosto 2017

Intervista a Marco Celentano - «I roghi si fermano con la prevenzione, ma i sindaci non ci credono»

Marco Celentano
Celentano, disaster manager e consulente di Protezione civile: il territorio va presidiato e gestito 

Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino

 «La lentezza nella risposta a certi disastri non può essere attribuita solo allo Stato e alle Regioni, visto che molte amministrazioni comunali non hanno mai strutturato un servizio di protezione civile adeguato». Lo sostiene Marco Celentano, esperto di difesa del suolo e membro all'associazione nazionale dei disaster manager, già consulente per la Protezione civile di diversi Comuni campani tra i quali Sorrento e Positano. Sul Faito si è consumato un dramma. Il comune di Vico Equense ha lamentato l'impiego di un solo canadair e la mancanza di elicotteri Erickson «Vista l'estensione del rogo, si sarebbe potuto fare di più. Quanto ai canadair, però, il loro numero è limitato soprattutto a fronte dell'eccezionale numero di incendi in tutta la Campania. Sugli Erikson, concordo: riescono a trasportare ingenti quantità d'acqua e a indirizzarla verso le fiamme in modo più preciso». Polemiche sulla lentezza dei soccorsi: colpa del mancato coordinamento? «Una volta attivata, la macchina dei soccorsi fa il possibile. Bisogna ricordare che, in caso di incendi, l'unica autorità è il direttore delle operazioni di spegnimento (dos): carica solitamente ricoperta da ufficiali della Forestale, fin quando questa è rimasta in vita, o da funzionari del servizio regionale per le foreste. Chiunque abbia la qualifica di dos stabilisce dove e in che modo operare. Così si assicura il coordinamento». Questo vale anche per incendi come quello sul Faito, che comportano la chiusura di strade e l'evacuazione di case? «Incendi del genere assumono le caratteristiche di emergenze di protezione civile. E, in questi casi, manca il coordinamento perché scarseggia la cultura della protezione civile. E la responsabilità non può essere attribuita solo a Stato e Regione che non dispongono di mezzi e risorse sufficienti; i sindaci sono autorità di protezione civile e hanno l'onere di organizzare i soccorsi sul territorio».


In che cosa sbagliano i primi cittadini, inclusi quelli di penisola sorrentina e costiera amalfitana? «Nel credere che la protezione civile debba operare solo in caso di emergenza. Invece dovrebbero puntare sulla prevenzione individuando punti di avvistamento dei focolai d'incendio, creando strisce tagliafuoco intorno ai boschi per evitare che le fiamme si propaghino, curare l'addestramento e l'equipaggiamento dei volontari, sensibilizzare la popolazione su certi temi e attuare i piani di protezione civile di cui sono dotati. Evidentemente, però, non ci credono». La prevenzione costa troppo? «Affatto. Se un bosco di dieci ettari brucia per otto ore, si perdono circa 15mila euro di legname e se ne spendono 120mila per lo spegnimento. Tracciare strisce tagliafuoco, invece, costa circa 2.500 euro. Il rapporto tra prevenzione e Le strategie Tracciare strisce tagliafuoco e stabilire punti di avvistamento non è difficile e costa poco spegnimento, m termini di costi, è quindi di uno a cento. Puntare sulla prevenzione conviene». Quali sono i rischi dopo un incendio tanto vasto? «L'eliminazione della copertura vegetale favorisce frane e colate rapide. Serve un monitoraggio costante delle aree interessate dai roghi, soprattutto in caso di pioggia. E, soprattutto, bisogna dare attuazione ai piani di protezione civile di cui i Comuni si sono dotati, ma ai quali non hanno mai dato completa attuazione».

2 commenti:

Filomena Arpino ha detto...

Intervista interessantissima, spero tanto che la legga il ns. caro sindaco.
Concordo in pieno con quanto detto, anche non essendo esperta in materia in questi giorni d'inferno ho pensato le stesse cose riferite dall'ingegnere.
Noi comini cittadini possiamo lamentarci della mancata organizzazione ma non chi rappresenta le istituzioni, in quanto dovrebbe essere proprio lui in primis ad organizzare il tutto, e poi cercare le strade per ottenere altro dai poteri superiori.
Invece di perdere il tempo ad organizzare interviste facessero tutti il proprio lavoro.
Una cittadina indignata.

francesco ha detto...

Convengo sulla qualità dell'intervista e complimenti all'ing. Celentano per la lucida analisi dei fatti.
La programmazione e la prevenzione sono un optional in questo comune.
tutto è lasciato all'improvvisazione ed al fato ed i risultati sono questi.
chi ci amministra non ha il senso del "buon padre di famiglia" come inteso dal codice civile, ma si litiga a lamentarsi ed assumendo atteggiamenti di facciata.
F.R.