martedì 18 luglio 2017

‘Na tazzulella ‘e cafè

Il piromane

di Filomena Baratto

Vico Equense - Tu, che non riesco nemmeno a chiamarti uomo, e che te ne vai appiccando il fuoco alla tua terra, sei indescrivibile. Nemmeno l’aggettivo vuole starti accanto. Ce l’hai una madre, un padre, una famiglia, persone che ami? Ne dubito, se tu volessi loro bene non faresti mai una cosa del genere! Chi vuol bene, ama in forma circolare, non per qualcosa sì e un’altra no. Se potesse difendersi ti vomiterebbe addosso, si armerebbe contro di te anche il più piccolo filo d’erba. Li hai sorpresi nei loro respiri vitali, mentre la linfa scorreva felice, mentre il sole caricava la loro energia e tutti gli esseri del bosco erano in concerto. Con quel gesto che ti sembrava insignificante hai innalzato una pira che ha avvolto ogni cosa, portando desolazione là dove c’era felicità. Il tuo gesto è intriso di bassezza, di viscido intento e una volta che hai acceso e buttato la sigaretta, scappi facendo finta di niente. Magari sei proprio tu il padre di famiglia, il bravo figlio, o il nipote…Chiunque tu sia, sei la feccia nera. Magari farai finta di non sapere, di aver visto qualcuno appiccare, di lamentarti e maledire i piromani, di chiamare qualcuno a soccorrere. Ti confonderai tra gli altri come se niente fosse. Lo fai per soldi? Per costruire al posto degli alberi? Per essere il mandante e tu, come pecora, acconsenti? Quale vantaggio trai da questo scempio? Sei parte di questa vita e non capisci che soffochi anche tu, che fai del male anche a te stesso.
 
Quello che so per certo che sei un assassino, un criminale da trattare alla stessa stregua di chi uccide con le armi: senza pietà. La tua arma è la peggiore di tutte: non avere amor proprio. Senza amor proprio non si può amare nemmeno la propria terra, anzi credo che tu voglia azzerare la sua bellezza. Quando appicchi il fuoco, resta lì, se hai il coraggio, a vedere ardere gli alberi e il verde come tante persone con le braccia al cielo. Fermati a guardare e vedi se non provi un profondo dispiacere mentre la natura brucia sotto i tuoi occhi, se non ti viene da piangere, se non cambi idea e magari, nel pentirti, ti adoperi per estinguere il fuoco. Non scappare, resta! Sei un serpente, e farai sicuramente la stessa fine di ardere nelle fiamme. Mi auguro che una grande pioggia benefica venga giù a spezzare la vostra infame azione, il vostro tradimento, criminali senz’anima.

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