giovedì 13 luglio 2017

‘Na tazzulella 'e cafè

“L’abito non fa il monaco”

di Filomena Baratto

Vico Equense - “L’abito non fa il monaco”, così fino a poco tempo fa quando nessun ordine religioso aveva avuto l’idea di registrare il marchio dell’abito dell’ordine di appartenenza. Ma da quando il velo bianco a fascia blu di Madre Teresa di Calcutta è stato depositato, non ci si potrà sbagliare sulle Suore Missionarie della Carità, così come in seguito si potranno acquistare titoli in borsa, oltre a spingere verso quest’ordine per prendere voti. Si dice lo abbiano fatto per diffidare dalle imitazioni. Immagino che ci si potrà anche vestire da santa. Il blu richiama la purezza della Madonna, proprio come la pop star che si è appropriata della del nome di Maria, e così ora possiamo aspettarci che un abito delle Missionarie prenda posto in una vetrina di via Montenapoleone a Milano o in via Tornabuoni a Firenze, o altrove come modello da seguire. Anche la Chiesa non resiste alle griffe! Che un Papa portasse scarpe Prada è ormai saputo, che la moda vestisse i preti anche questo è noto. Non sapevamo che la santa amata in tutto il mondo come esempio da imitare e da seguire nella vocazione, fosse diventata un cult oltre il culto. Solo che è un po’ difficile declinare obbedienza, castità e povertà tra i registri dei marchi depositati dove passa il denaro. Ma Madre Teresa di Calcutta è un esempio da seguire al di là del suo abito.

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