martedì 13 giugno 2017

Un partito che vince soltanto in provincia

Fonte: Simona Brandolini da Il Corriere del Mezzogiorno

Napoli - Il Pd napoletano è come quella nota caramella a menta: un buco con il partito intorno. E quella voragine è Napoli città. Che appena superati San Giovanni a Teduccio a est e Bagnoli a ovest, infatti, i dem vincono, al primo colpo. Quattro (per ora, visto il pasticcio di Torre Annunziata) andati a segno: Enzo Cuomo a Portici, Vincenzo Figliolia a Pozzuoli, Pietro Amitrano a Pompei, Enzo Ferrandino a Ischia. La prima considerazione è sotto gli occhi di tutti e da un bei po' di tornate elettorali. Il Pd è un partito di provincia, non solo in Campania per la verità, ma qui con più evidenza. A Napoli inanella un disastro dopo l'altro, l'ultimo quello delle comunali con un risibile u per cento. Ne discende una seconda constatazione: è una forza d'apparato, quasi priva di opinione pubblica, ancorata ai notabili locali, ai portavoti, che si alimenta di transfughi senza partito e diventa imbattibile grazie a coalizioni monster. A leggere i dati delle amministrative la vocazione maggioritaria, di veltroniana e per un periodo di renziana memoria, s'è fermata a Melito dove si registra la sconfitta più cocente: il segretario provinciale Venanzio Carpentieri in solitària raggiunge appena il 7 per cento inchiodandosi al quarto posto. Ma torniamo ai vincitori. Due, su tutti, hanno tratti comuni. Figliolia e Cuomo, una conferma e un ritorno. Entrambi dem, entrambi però ex de ed ex renziani. Uomini di tessitura, se ne fregano delle mode, badano al sodo.
 
Non hanno il carisma weberiano, ma il pragmatismo deluchiano. Sono dei veri e propri feudatari che prediligono la dimensione locale, chiedono e restituiscono al potente regionale, in un rapporto di mutuo soccorso. Sintomatico anche il rapporto con il partito: lo tengono a bada piazzando in coalizione liste concorrenti che ne frenano le aspettative. A Pozzuoli, Figliolia migliora la sua performance rispetto a cinque anni fa: dal 67,8 al 71,2 per cento. Un tempo si diceva percentuali bulgare, ora semplicemente salernitane. Non aveva rivali e si sapeva e allora la concorrenza l'ha sperimentata in casa: il Pd, primo partito, è arrivato a quota 23,6 per cento ma ha avuto appena 7 seggi, lasciando fuori dal consiglio comunali gli ex assessori Elio Buono e Franco Cammino. Non sarebbe stato così se non avesse avuto dalla sua la civica con la Città (ex berlusconiani) che ha raggiunto quota 10,6 per cento e la deluchiana Campania libera con ü 7,1 per cento. Eppure nella impareggiabile vittoria di Figliolia c'è una sbavatura: «m una città amministrata benissimo, che dalla buona gestione dei servizi ora passerà alle scelte strategiche per il futuro, non si capisce come sia possibile che il candidato del Movimento 5 Stelle prenda il 9 per cento», Marco Plutino è un giovane costituzionalista sostenitore di Figliolia, non per questo cieco. In qualche modo apre uno squarcio in una pigra riflessione sul voto delle amministrative che vuole i grillini distrutti, in agonia, senza futuro. Siamo sicuri? A Portici la cartina di tomasole: Cuomo (che dovrà lasciare il Senato) stravince con il 65,6 per cento. Un ritorno in grande stile visto che della sua città è stato già due volte sindaco. Anche nel paesone vesuviano il Pd raggiunge quasi il 22 per cento, ma le sue liste tolgono spazio ai dem (Avanti è quasi al 9 per cento, per Cuomo sindaco al 7,7 per cento, Campania libera al 3,8 per cento, superando Dema al 3,6 per cento). E il candidato del Movimento 5 Stelle raggiunge quota 12,8 per cento. Inoltre i deluchiani entrano in tutti i consigli per i quali si sono presentati. Altro giro, altra corsa. Pompei, comune più piccolo, ma centrale per i futuri investimenti nazionali e regionali. È il regno quasi incontrastato del potente capogruppo dem in consiglio regionale Mario Casillo, che a Pompei ha stretto un patto di non belligeranza con Vincenzo De Luca. Pietro Amitrano ha vinto al primo turno con il 60,2 per cento. Nella città mariana il Pd va meno bene, supera di poco il 13 per cento, al solito fagocitato da una serie di liste civiche. Infine Ischia, caso a parte per molti versi. Sull'Isola Verde i partiti, tutti, hanno deciso di non presentarsi. Ma ha comunque vinto una coalizione di centrosinistra con Enzo Ferrandino. Ora ci sarà il turno di ballottaggi e il Pd è presente ad Arzano, Bacoli, Sant'Antimo. Insomma potrebbe diventare una voragine con il partito intorno.

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