mercoledì 14 giugno 2017

«Noi lamentosi?» Al Faito la rivolta per la Funivia

Fonte: Fiorangela d'Amora da Il Mattino

Castellammare di Stabia - «Carissimo presidente, oggi 10 giugno 2017, ore 13,40, incasso 5 euro, e chiedo: ho il diritto di lamentarmi e di arrabbiarmi?». Lo sfogo postato su Facebook è di Vincenzo Circiello, imprenditore del Faito, che gestisce lo storico bar che si trova sul piazzale della Funivia, dove i riflettori si sono spena a settembre 2016 e non si sono mai più riaccesi. La storica "panarella" del Faito è ferma infatti per lavori strutturali, di adeguamento alle normative antisismiche e per l'eliminazione delle barriere architettoniche, da dieci mesi, e potrebbe non salire proprio a millecento metri di altezza quest'estate. Dopo il «boom» della scorsa estate, di presenze sulla montagna e di corse effettuate, i lavori già previsti alla sua inaugurazione nel maggio 2016 hanno di fatto bloccato nuovamente l'economia sul Faito. Imprenditori e ristoratori sono amareggiati, lo è ancora di più chi aveva visto una rinascita la scorsa estate ed ora si sente preso in giro. All'interno di questo scenario, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, in visita a Castellammare nei giomi scorsi, definiva «lamentosi» chi chiedeva con insistenza la riapertura della Funivia. Dichiarazioni che non sono passate inosservate nemmeno agli operatori turistici del Monte Faito che hanno risposto al governatore campano postando l'incasso di una giornata di lavoro. Appena cinque euro per il bar che fa da accoglienza per chi arriva sul piazzale della Funivia per salire in pineta, godersi il panorama e giocare nello spiazzo.
 
«Qui sul piazzale non si vedono operai da maggio, hanno lasciato travi in ferro e ponteggi senza protezione. Quando i bambini salgono per giocare a pallone rischiano di farsi male inciampando nei ferri e nei ponteggi». La signora Lucia Vanacore parla seduta alla cassa del suo bar, di fronte ogni giomo vede la stazione ferma e il suo locale vuoto. Il piazzale della Funivia è il punto di accoglienza dei turisti che salgono da Castellammare, ma senza è soltanto uno spazio vuoto che in pochi raggiungono. Il cantiere della stazione non è isolato dal resto del piazzale, anzi grosse sbarre inferro sono accantonate tutto intomo, grossi tubi ma anche chiodi e strumenti di lavoro. «I pochi turisti che arrivano e vogliono salire sulla pineta devono passare sotto al ponteggio, ma non c'è protezione ne segnaletica. Questa piazza è isolata ma è anche molto pericolosa». I lavori già cominciati in ritardo, hanno subito più volte dei rallentamenti per varianti di progetto che dovevano poi essere approvate dal Genio Civile che solo a fine maggio ha dato l'autorizzazione a procedere. «Sarà un miracolo e apriremo entro l'estate» aveva annunciato Eav pochi giorni fa, ma difatto il miracolo è rimandato. La data di riapertura era ad aprile, come ancora recita un cartello affisso nella stazione di Castellammare, poi il due giugno, inizio luglio, ora dovrebbe essere agosto. Un mese di corse fino alle ore 22, poi di nuovo uno stop per terminare le opere all'interno delle stazioni a monte e a valle.

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