sabato 15 aprile 2017

Innesti di cannabis sui monti. Caccia ai semi del business

Marijuana in dosi, bilancino di precisione e semi di cannabis nello scooter. I cani antidroga scoprono il nascondiglio segreto del pusher: 39enne nei guai 

Fonte: Elena Pontoriero da Metropolis 

Gragnano - Oggi li chiamano «moduli», Organizzazione della produzione di marijuana sui Monti Lattari, parte l'operazione antidroga Tabula rasa 2. Un'attività che mira a bloccare i semi di cannabis prima che siano posizionati tra i boschi. Un modus operandi che per anni è stato alla base del business della criminalità organizzata della zona, che ne aveva realizzato una filiera da record sulle aree demaniali. Piantagioni di marijuana che rendevano ai clan guadagni da capogiro. Nel mirino degli uomini in divisa questa volta ci sono i semi, quelli utili ai coltivatori su commissione per riorganizzare l'intero ciclo di produzione di cannabis "indica", andato in fumo la scorsa estate in seguito ai numerosi blitz delle squadre speciali dei militari dell'Arma, Raggiunto e stanato un coltivatore di marijuana che aveva trasformato il suo scooter in un nascondiglio sicuro. Nel motociclo, modello Vespa, un 39enne aveva sistemato accuratamente 40 grammi di marijuana, 32 semi di cannabis "montagnone" e un bilancino di precisione. Un kit completo per una produzione da allargare. Con l'ausilio dei cani antidroga dell'unità, carabinieri cinofili di Sarno, unitamente agli uomini in divisa della stazione di Gragnano (coordinati dal comandante Giovanni Russo) è stato raggiunto il domicilio del 39enne ritenuto sospetto e perquisito.
 
Quando sembrava di averla fatta franca l'uomo è stato incastrato dal fiuto dei cani antidroga che hanno segnalato la presenza dello stupefacente all'interno dello scooter, parcheggiato nell'area condominiale. Il 39enne è stato denunciato per detenzione di droga a fini di spaccio. In lungo e in largo continuano le attività per fermare il diffuso fenomeno del "commercio" di marijuana, di qualità cosiddetta "paesana o montagnone". Gragnano resta sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti che, dopo aver incrementato il monitoraggio sui Monti Lattari lo scorso anno alla ricerca delle piantagioni di marijuana, hanno ora rivolto l'attenzione sull'innesto della cannabis "indica" per bloccare la filiera nella parte iniziale. E', dunque, caccia ai semi pronti a essere posizionati tra i boschi, per dar vita all'erba da spacciare. Semi che lo scorgo anno erano stati scelti tra quelli Ogm per la produzione di quella che e chiamata supermarijuana: una varietà modificata geneticamente che contiene oltre il 20% di THC (tetraidrocannabinolo), la sostanza psicoattiva principale contenuta nella pianta. Da considerare che la droga naturale ne contiene non più del 5%. La cannabis transgenica ha dimensioni ridotte (circa la metà rispetto a quella normale) ed è resistente all'azione dei pesticidi. Il tutto si trasforma in una maggiore resa in minor tempo e una migliore mimetizzazione nei boschi delle piantagioni di marijuana.

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