lunedì 20 marzo 2017

Depuratore di Punta Gradelle. Non scaricare le colpe sugli altri

di Raffaele Attardi de La Grande Onda

Vico Equense - Sono passati circa 20 giorni dall’inizio della procedura di avvio dell’impianto di depurazione di Punta Gradelle e al ritmo di 1400 kg al giorno sono stati separati e gettati a rifiuto circa 28 tonnellate di cotton fiock, preservativi e schifezze varie che prima venivano gettate a mare, destinate a rimanerci per sempre. E i quantitativi giornalieri sono destinate ad aumentare tenuto dell’avvio della stagione turistica. Dobbiamo far crescere la consapevolezza del ruolo importante che l’impianto già sta svolgendo e la cosa più urgente da fare dovrebbe essere e avviare una campagna di coinvolgimento e sensibilizzazione dei cittadini per evitare che i solidi vengano gettati in fogna . Invece si continua ad accentuare il fatto che la presenza dell’impianto costituisce un rischio, in particolare per il litorale di Seiano. Ma non è così. Esistono da anni due problemi a Seiano: il rivolo Cavaiola quando piove raccoglie tutte le acque che scorrono da Montechiaro, lungo tutta la statale e le precipita nella piazzetta della spiaggia di Seiano. E’ un bacino molto vasto e la quantità di acqua è enorme e da anni ci sono video, alcuni postati anche sul nostro gruppo, che dimostrano il danno ed i rischi che questa situazione determina. Il secondo problema è dovuto al fatto che ormai tutta la rete fognaria di Vico arriva a Seiano e perciò quando la portata della fogna eccede la capacità della stessa, si può verificare la fuoriuscita di liquami dalla fogna.
 
E questo è più probabile che accada nei giorni di pioggia, perchè anche a Vico la separazione acque bianche , acque nere , non è completa. Come si capisce intuitivamente l’impianto non c’entra niente con quanto accade e non c’entra niente la mancata separazione delle acque bianche dalle nere nei rimanenti comuni della penisola sorrentina: i problemi sono preesistenti all’impianto e non devono essere risolti da chi sta costruendo l’impianto ma dal Comune di Vico Equense, in accordo con gli altri Enti preposti alla gestione delle acque meteoriche . E’ un po’ come la storia del viadotto sul rivo d’Arco, fatto costruire sotto la spinta emotiva di inesistenti flussi di camion derivanti dal trasporto dei materiali provenienti dall’impianto : si drammatizza un problema, attribuendolo all’impianto per ottenere attenzione. Per risolvere questi problemi non servono strategie improvvisate ma tutti i comuni della penisola sorrentina devono porsi il problema di regimentare le acque meteoriche e adeguare la rete fognaria , mano a mano che si evidenziano criticità. Se non si fa questo quando piove continueranno a manifestarsi fenomeni gravi legati al trascinamento a mare di terreno, scarichi fognari abusivi e rifiuti , e le fogne continueranno a tracimare . Sarebbe opportuno che le varie Amministrazioni ricercassero insieme la soluzione di questi problemi : altrimenti non resta altro da fare che aspettare e vedere a chi resta il cerino in mano. L’acqua scava e prima o poi si manifesteranno dei disastri . E a qualcuno capiterà di doversi giustificare per i danni economici,o peggio per i danni alle persone (speriamo mai), causati da frane, smottamenti, onde di piena o semplicemente per il danno recato all’economia locale dall’inquinamento. Ed al povero malcapitato sarà ben difficile dimostrare che la colpa della mancata regimentazione delle acque di pioggia o le carenze della rete fognaria dipendono dall’impianto di Punta Gradelle .

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