lunedì 23 gennaio 2017

I migranti nelle zone rosse. In 3.000 nelle aree a rischio

Le contraddizioni della Prefettura per offrire rifugio e assistenza ai richiedenti asilo. Gli ospiti in zone vulcaniche: previsti mille arrivi a Pozzuoli, duemila nel Vesuviano 

Fonte: Metropolis 

Provincia di Napoli - Quasi settemila migranti da ospitare a Napoli e in tutta la provincia. Il territorio dell'hinterland è stato diviso in otto lotti «tenendo conto di una presunta ospitalità non superiore al 2,5% della popolazione residente». Così, dal capoluogo partenopeo passando per Castellammare fino ad arrivare a Sorrento, si va a caccia di strutture che possano ospitare da un minino di 20 a un massimo di 200 persone richiedenti protezione internazionale. E questo vale anche per le zone a rischio. Si calcola che i diversi Comuni dovranno ospitare un migrante ogni mille abitanti, compresi quelli della zona rossa del Vesuvio e dell'area Flegrea, territori ad alto rischio. Da anni si parla della necessità di allontanare i residenti dalle aree più esposte. «Diradare le popolazione», è l'indicazione inascoltata che da sempre arriva dagli esperti del settore. E invece ora anche in questi Comuni dovrebbero arrivare nuovi ospiti. Non è una novità. visto che tra Ercolano e le aree limitrofe sono già diverse le strutture che accolgono circa 500 migranti ma adesso il numero diventerà ancora più consistente.


I Comuni inseriti nella zona rossa del Vesuvio sono 25 e, stando ai criteri indicati nel bando della Prefettura di Napoli, dovrebbero essere pronti ad accogliere oltre 2mila migranti. Torre del Greco, ad esempio, ospiterà 255 persone, Boscoreale 84, Ercolano 159. A Torre Annunziata arriveranno 129 stranieri mentre a Portici saranno 165 e a Pompei 75. Ancora, a Boscotrecase si richiede assistenza per 30 migranti, a Ottaviano per 70, a Terzigno per 50, a Trecase per 27. Ogni Comune dovrà fare la sua parte, secondo il diktat del Viminale. Ma se si considera che il rischio si traduce nella formula R=PxVxE ossia pericolosità, vulnerabilità ed esposizione, appare evidente che il valore del rischio calcolato nelle zone rosse è destinato a crescere. L'esposizione è infatti il numero di unità degli elementi a rischio presenti in una data area, come appunto le vite umane. Stesso discorso nell'area felgrea, che dovrebbe accogliere oltre 1100 migranti, da Pozzuoli (240 presenze previste) alle diverse Municipalità di Napoli che ricadono nella zona rossa come Soccavo e Pianura (315 presenze previste). Un aspetto che non andrebbe sottovalutato e che dovrebbe essere inserito nei piani di protezione civile comunale. La presenza dei migranti è una variabile di cui tener conto, con una serie di aspetti da affrontare come il fatto che non parlino la lingua italiana o abbiano abitudini alimentari differenti. Gestire il rischio e le eventuali emergenze significa anche conoscere il territorio e la sua popolazione. La Prefettura non ha però operato distinzioni tra le aree e i Comuni, innalzando così ulteriormente il valore del rischio della zona rossa vulcanica e flegrea.

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