sabato 28 gennaio 2017

A proposito di migranti...Riceviamo e pubblichiamo

di Salvatore Guida

Vico Equense - Caro direttore, a proposito di accoglienza in penisola Sorrentina, il problema dell’immigrazione è molto sentito e complesso, non si può liquidare in poche battute, né sbrigativamente tacciar di mieloso buonismo o di becero razzismo chi la pensa in modo differente. La rivolta scoppiata nel campo profughi di Cona, ex base missilistica del veneziano, dove vi sono oltre mille richiedenti asilo, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sono convinto che la sconfitta di Renzi al referendum è da attribuire, in larga parte, alla dissennata politica sull’immigrazione Una cosa è certa, se il governo Gentiloni, finalmente, sta cambiando politica significa che le persone contrarie a questo arrivo indiscriminato un po’ di ragione l’ avevano. Credo affatto causale il cambio al Ministero degli Interni, il cui dissesto è certificato anche dai sondaggi (ncd al di sopra del 5% all’inizio del governo e oggi al 2%). A Cona, oltre ad aver bruciato suppellettili e tenuto sotto scacco per ore le forze dell’ordine, i rifugiati hanno pensato bene di prendere in ostaggio 25 operatori tra medici, infermieri e volontari vari, in gran parte italiani, poi liberati verso le 2 di notte. Ora pare chiaro a tutti che ad un simile epilogo, prima o poi, si arriverà anche in altri centri, si aspetta soltanto la scusa per esplodere. Oggi per il cibo scadente, domani per le condizioni disagiate, dopodomani per la tessera telefonica scaduta o per il WI-FI assente.
 
Assolutamente critiche le condizioni igienico-sanitarie (ho letto che per mille persone un medico passava una volta a settimana) in cui si trovano questi centri così affollati, a rischio di infezioni e malattie credute debellate. Tutta l’Europa sta dicendo basta a questa politica d’integrazione a senso unico, loro non si integreranno mai e quindi ci dobbiamo attenere alla realtà. In primo luogo, gran parte di questi profughi (maschi, giovani e aitanti e con il telefonino in mano), non dovrebbero nemmeno mettere piede sulla nostra Penisola perché non fuggono da guerre. Solo il 10-15 per cento ha le carte in regola per richiedere asilo. In secondo luogo, chi possiede i requisiti per poter restare, deve avere un lavoro per vivere. Cosa molto difficile in un paese con una perdurante crisi economica, una disoccupazione elevata e 4 milioni di italiani sotto la soglia di povertà. In terzo luogo non mi è chiaro in base a quale calcolo è stato stabilito la distribuzione dei migranti (pare 2,5 per 1000 abitanti). Presumo a quelli attualmente presenti in Italia. E quando a primavera, con il mare calmo, ne arriveranno altri 40-50 mila che succederà? I 250 ospiti attuali diventeranno 500? E quando a fine anno ne sbarcheremo altri 200 mila? Arriveremo a mille? E quando finiranno i soldi per mantenerli in albergo che fine faranno tutte queste persone? Per finire un ultima considerazione, smettetela di chiamare razzista chi è contro questa dissennata politica di accoglienza e osservate invece le oggettive forme di razzismo che la situazione caratterizza. Non è forse razzista chi viene a casa mia e mi impone di togliere i miei simboli religiosi e imporre le sue abitudini? Non è forse razzista e ingrato uno “Stato” che butta fuori casa un pensionato con 500 euro al mese che non c’è la fa a pagare l’affitto e vi mette dentro un migrante pagandone per esso 1200? Non è forse razzista e irriconoscente una Chiesa Italiana che non apre le porte (e i superattici di 600 mq.) prima ai mendicanti di casa nostra? Non è forse razzista e pusillanime un dirigente scolastico che, al contrario di come accade nelle feste di Natale da duemila anni a questa parte, vieta ai nostri bambini di fare il presepe e cantare “Tu scendi dalle stelle”? Non è forse razzista e insolente un extracomunitario che impone alla sua donna di mettere il velo integrale nel paese che lo ospita e che ne impedisce il riconoscimento? E non è razzista un (a) ministro della Repubblica Italiana che giura sulla Costituzione e vuole dare lavoro prima agli extracomunitari. Non è razzista (senza “se” e senza “ma”) un Europa dei burocrati che si prende i nostri giovani migliori laureati e ci inonda di manovalanza! Saluti a tutti

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