giovedì 22 dicembre 2016

Bocciatura spending review Monti, ora Vico Equense vuole essere rimborsata

Il Sindaco Andrea Buonocore
Il Comune predispone un’istanza dopo la sentenza della Consulta 

Vico Equense - Il Sindaco Andrea Buonocore sta predisponendo un’istanza da presentare al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Ministero dell’Interno per ottenere il diritto al rimborso, da parte del Comune di Vico Equense, delle entrate erariali decurtate in sede di riparto del fondo sperimentale di riequilibrio per l’anno 2013. Una richiesta autorizzata da una delibera di Giunta, approvata oggi e che scaturisce dalla sentenza 129 del 2016, con cui la Corte Costituzionale ha bocciato la cosiddetta “spending review” del Governo Monti. Nello specifico, a causa di tale manovra, il Comune di Vico Equense ha subito nel 2013 una decurtazione delle entrate erariali pari a 605.439,71 euro. Tale detrazione, prevista dall’articolo 16, comma 6, del decreto legge 95 del 2012, è stata dichiarata “illegittima” dalla Suprema Corte, in quanto la riduzione delle risorse per gli Enti locali è stata effettuata senza alcuna forma di coinvolgimento con gli stessi. Non era stata convocata neppure la Conferenza Stato-città, quindi il provvedimento ha violato palesemente l’articolo 119 della Costituzione, che sancisce l’autonomia finanziaria di entrate e di spese di comuni, le province, le città metropolitane e regioni. Come si legge nella sentenza della Corte: «Nessun dubbio che le politiche statali di riduzione delle spese pubbliche possano incidere anche sull’autonomia finanziaria degli enti territoriali.
 
Tuttavia tale incidenza deve essere ”mitigata”, attraverso la garanzia del coinvolgimento degli enti nella fase di distribuzione del sacrificio e nella decisione sulle relative dimensioni quantitative, e non può essere tale da rendere impossibile lo svolgimento delle funzioni degli enti in questione». La manovra voluta dal Governo Monti ha previsto, nel caso dei comuni, un taglio delle risorse di 2,25 miliardi di euro per il 2013, 2,5 miliardi per il 2014 e 2,6 miliardi dal 2015. “Il Comune – si legge nella delibera - ha subito una illegittima decurtazione delle entrate erariali, con conseguente diritto al rimborso.”

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