sabato 27 agosto 2016

Vico Equense, ritorna la festa di Santa Maria del Toro

Vico Equense - La prima domenica di settembre, la città di Vico Equense, mette ancora una volta il vestito buono della festa. Infatti dopo aver celebrato la festività che ricorda la traslazione delle reliquie nella Città Aequana dei Santi Ciro e Giovanni, si festeggia Santa Maria del Toro. Questa Madonna è la Titolare del Santuario omonimo sito sulla collina sovrastante la stazione ferroviaria della ex Circumvesuviana, retto dai Padri Carmelitani. La giornata nella quale si festeggia il Titolo della Madonna del Toro, si apre la mattina con il suono festoso delle campane seguito dalle melodie eseguita dalla banda musicale che gira per le strade del paese contribuendo a creare un clima di festa. Anche quest’anno, la processione di Santa Maria del Toro, riproporrà la statua della Vergine sfilare per le strade cittadine sull’ antico carro recentemente restaurato. La struttura mobile del carro, ha portato in processione la Vergine Maria del Toro fino al 1961; quell’ anno, ultima festa nella quale era stato un toro bianco a trainare il pesante carro dove è rappresentata la scenografia del miracolo che originò a metà del XVI secolo la costruzione del santuario di Santa Maria del Toro, la processione venne interrotta a causa di lavori di ristrutturazione della chiesa.
 
Al termine dei lavori al Santuario, si riprese la processione, ma l’immagine della Vergine veniva portata a spalla. Esistono due leggende sull’origine del santuario di Santa Maria del Toro: la prima vuole che nel 1458 un ricco signore fece dipingere su di una roccia la Vergine con il Bambino e alla sua destra San Bernardino da Siena; l’immagine fu per molti anni dimenticata e si ricoprì di rovi, fino al 1530 quando un’anziana donna, che portava a pascolo il suo toro, richiamata da una luce soprannaturale, scoprì la sacra icona. La seconda leggenda riguarda un toro che ogni volta che passava dinanzi alla rupe si inginocchiava; il fatto si ripeté fino a quando una notte, la Madonna apparve in sogno ad una ragazza storpia, Caterina Bozzaotra, chiedendole di andare alla grotta per ottenere la guarigione, evento che poi si verificò. A seguito di queste due leggende fu eretta, tra il 1542 ed il 1549, in segno di devozione, una piccola cappella, gestita dai padri Teatini; tra il XVI e il XVII secolo, la cappella subì notevoli lavori di ristrutturazione e ampliamento e venne costruito il campanile. Nel 1807 l’intera struttura fu venduta a Saverio Parascandalo, che la trasformò in una stalla: solo alla fine del XIX secolo venne nuovamente restaurata e riaperta al culto per volere della Congregazione di carità di Vico Equense. (Fonte: Cri.ro da il Gazzettino Sorrentino)

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