martedì 28 giugno 2016

Se le donne ci mettono l’anima…

di Filomena Baratto

Vico Equense - Gli esempi di donne nella mia vita sono stati sempre forti come mia madre, la nonna materna, mia zia, mia suocera, le mie insegnanti e potrei continuare ancora, non altrettanto gli uomini. Più che deboli sono stati tutti con idee ben precise sulle donne. Sarà per questo che, dovendomi misurare con tutte quelle che mi sono state accanto, ho affinato una grande tenacia e determinazione. Ma questo a volte spaventa proprio gli uomini, quando credono di doversi misurare più che apprezzare le qualità femminili. Come si forma questa forza e per quale motivo nel tempo diventa sempre più forte mentre un uomo sempre e solo più convinto delle sue idee? Una donna vive nella sua vita grandi solitudini, oltre a tanti momenti di paura. Superare tante paure sempre diverse e ad ogni fase di vita, la irrobustisce, mentre l’uomo attribuisce tutto questo al tempo che passa, come se Cronos al suo passaggio rendesse immuni da cattiverie e sofferenze. Non è il tempo che passa a renderci forti, ma le risposte che dobbiamo dare a tutte le domande che la vita ci pone, che vengono poste sempre quando siamo sole e nessuno se ne può fare carico se non noi stesse. La donna è come la grande madre terra, deve continuamente partorire, siano essi figli, o fatti o situazioni e in questo vivere a volte tralascia se stessa per ritrovarsi quando non può viversi. La grande cattiveria che la vita fa alla donna è che le dà le cose quando non le cerca, gliele toglie quando sta bene, gliele chiede quando non può dare niente. E allora lei che fa? Uno sforzo. Sì, la donna si sforza continuamente, una volta per i figli, una volta per le persone intorno, per i genitori, per il lavoro, e in questo dare senza fine moltiplica se stessa. Ha sempre tante braccia, tanti cuori, tante forze e anche l’ intelligenza si affina col tempo e con l’amore che dispensa continuamente. Tutto questo l’uomo può solo intravederlo, non viverlo con lei, un po’ perché gli fa paura la sua inesauribile forza, un po’ per la convinzione che le donne sono così.
 
E’ un voler affermare che la genetica è a favore della donna mentre l’uomo, per il fatto di essere meno “dotato” di resistenza fisica debba compensare con altro, che di solito si consolida in un aspetto fatto di egoismo e arrendevolezza quando dice che non potrebbe sostenere i ritmi di una donna. E mentre lo dice sembra quasi che faccia un complimento. Stando così le cose, la donna persevera nei suoi allenamenti alle fatiche della vita per convincersi anche lei che: la natura l’ha creata forte, lei è più resistente dell’uomo, l’uomo la ama per questo e non potrebbe stare senza di lei visto che è debole per natura. Questo sillogismo non è che un altro convincimento per la donna a perseverare nelle cose come ha sempre fatto. L’uomo interpreta tutto questo come se la donna fosse una forza della natura preposta a svolgere determinati ruoli e finisce per vedere di lei solo la vita che le gira intorno e non quella che le scorre dentro. Se volete amare le donne veramente e tenerle accanto per sempre con amore e dedizione, lasciatele i loro spazi, le loro “cosucce” da nulla, le loro aspirazioni, le loro passioni, le loro idee, la loro strepitosa fantasia... Un uomo che vede nella donna solo il dovere di provvedere alla casa, alla famiglia, all’economia e lascia perire la sua vitalità perché non è d’accordo, per non reputarla importante, per non credere che sia giusto, per non volere che si crei una ambito tutto suo, quell’uomo l’ha già persa. La donna mette l’anima in ogni cosa ed è per questo che non sente la fatica. Un tè con le amiche, un andare a cinema, un corso per imparare qualcosa, un progetto che desidera portare a termine, tutto questo non va spento, ma vissuto in pieno. L’uomo che crede che queste cose siano dei capricci, o che non servono a niente, che tutto quello che fa lui è di primaria importanza e tutto quello che fa lei è sempre secondario, anche in questo caso l’ha già persa. L’uomo non è il gestore della sua donna, ma un completamento, deve rispettare idee e progetti come se fossero suoi e come le cose più importanti di questo mondo. Ovviamente l’uomo non dirà mai chiaro e tondo che non e’ d’accordo, ma adotterà tecniche per dirlo. Come? Con i modi più stupidi: che da quando si vede con le amiche cucina senza sale per esempio, oppure che per dare spazio alla sua passione, non cucina più una tale cosa, o che ha il tempo per lei mentre la camicia non è pronta. Qui il maschilismo prevale con forme sottili e a volte arroganti giocando col senso di colpa della donna per indurla a fare il suo dovere. I più grandi doveri del mondo non precludono alla donna le sue passioni e un uomo che la ama veramente tiene alla sua libertà e alla sua realizzazione. Questo è un progetto fondamentale di vita e bisogna capire che la mamma, la moglie non è solo casa e bambini, ma tante altre cose che la fanno stare bene. Non tenerne conto sarebbe come fare lo struzzo e perderla per sempre. Sì, perché l’amore non è quella cosa che vede uomo donna a fare “idraulica”, sì quella roba lì, o non solo quella, no, l’amore è far crescere l’altra nelle sue aspirazioni e crescere con lei, e viceversa, se questo non accade non c’è crescita e l’amore è crescita insieme. E se davanti ai vostri successi lui minimizza e bistratta, fa finta di nulla, non partecipa, si dilegua, anche da qui potete capire che occupate solo un posto, fuori o dentro il suo cuore, ma solo un posto. Eppure mai nessuna donna davanti al suo uomo che progredisce e procede nelle sue passioni ha detto mai che non è d’accordo o che non si preoccupa di sostenerlo. Sostenere l’altro non solo nella fatica e nel dovere, anche nel piacere di portare a termine le proprie aspirazioni con partecipazione è la vera forza dell’amore. Se la donna ci mette l’anima, l’uomo non deve fare il possibile di farle mollare tutto, deve sostenerla. Una donna frustrata, non è felice e una donna non felice non ama, una conditio sine qua non. Un uomo veramente grande è quello che non si sente da meno vicino a una donna di successo e non lo vive come una minaccia, ma come una ricchezza. Così come non la mortifica se la sua vocazione e realizzazione è quella di fare la mamma e la casalinga e nient’altro. La cosa più importante è sentirsi realizzati, cioè vivere secondo le proprie aspirazioni ed essere felici per questo.

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