mercoledì 29 giugno 2016

Il ribaltone sui box vista mare. Sentenza bomba, Comune ko

Parcheggio Veniero, accolto il ricorso sul progetto delle polemiche di Piano di Sorrento La vecchia Amministrazione si oppose al piano a rotazione. Il Tar: «Corto circuito logico» 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Piano di Sorrento - «Un corto circuito logico». Il Comune viene smentito su tutta la linea in un contenzioso delicato e già seguito dalla Procura. Ovvero quello per il parcheggio Veniero alla Ripa di Cassano della società Margherita. Pomo della discordia? Un permesso in deroga che il consiglio comunale non concesse alla società nel 2013. Ma il Tar ribalta tutto. E accoglie il ricorso della Margherita che intendeva adibire a parcheggio a rotazione il primo livello dell'autorimessa dove sono già stati realizzati box interrati. Gli effetti della sentenza sono immediati. Il procedimento dovrà essere riaperto e il consiglio comunale sarà chiamato nuovamente a esprimersi. Il caso è importante quanto ingarbugliato. E fu anche al centro di una faida interna alla maggioranza all'epoca guidata dal sindaco Giovanni Ruggiero. Margherita, tra il 2010 e il 2012, chiese due volte all'amministrazione il permesso in deroga. Obiettivo: trasformare il primo livello dei box in piano a rotazione. Un progetto ambizioso in un'area di grande valore per la vicinanza dell'incantevole Villa Fondi e della Marina di Cassano.
 
Ma il consiglio comunale - il 27 novembre 2013 - bocciò tutto con 9 voti forte di un parere dell'ingegnere capo Graziano Maresca. Quella decisione, per i giudici della settima sezione del Tar Campania (Alessandro Pagano, presidente; Marina Perrelli, consigliere; Luca De Gennaro, primo referendario, estensore) è sbagliata. Secondo i magistrati, il primo cittadino e il dirigente non motivarono le ragioni che portarono l'assise a emettere il provvedimento. Anzi, nella relazione al consiglio comunale, Ruggiero dichiarò addirittura che «l'interesse pubblico può sussistere vista la carenza di aree di parcamento». Si tratta di un fatto richiamato dal Tar nelle motivazioni. Una lacuna, quella della mancanza di posti auto sul territorio, che rappresentò uno dei punti su cui si basò la relazione di Maresca. «In tale relazione - scrivono i giudici - si da conto della natura eccezionale dell'istituto del permesso di costruire in deroga; della necessità che il consiglio comunale deliberi in merito ai presupposti per il rilascio del permesso in deroga; di una carenza di aree di parcamente sul territorio comunale. Sulla base di tali premesse il funzionario responsabile - senza fornire specifica motivazione sul punto - conclude per l'assenza dei presupposti normativi per il rilascio del permesso di costruire e dunque per l'inammissibilità dell'istanza. La delibera consiliare non fornisce alcuna ulteriore argomentazione ma si limita a rinviare alla proposta del settore amministrativo competente (il quale a sua volta aveva dichiarato la necessità che si esprimesse preliminarmente sulla questione il consiglio): ne deriva evidentemente un corto-circuito logico in cui nessuno degli organi assume una decisione argomentata rinviando ognuno alla decisione dell'altro».

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