mercoledì 22 giugno 2016

«Basta piantagioni dei narcos sul Faito»

Il governatore De Luca: «Strade di accesso da rifare, i transiti persino bloccati per coltivare cannabis» 

Fonte: Raffaele Cava da Il Mattino 

Castellammare di Stabia - Piantagioni di marijuana coltivate sulle vie d'accesso al monte Faito. È l'allarme lanciato dal governatore della Campania Vincenzo De Luca nel corso di una intervista in tv e postata anche sul proprio profilo facebook. «Dobbiamo realizzare la strada di collegamento con il monte Faito che è completamente saltata in alcuni punti - ha detto De Luca -. In alcune parti è talmente inaccessibile che hanno pensato bene di coltivare marijuana, abbiamo dei buontemponi che hanno delle belle piantagioni di marijuana. Spero scoperte dalle forze dell'ordine. Cose da pazzi». È la meraviglia del presidente De Luca che, parlando del boom di accessi alla funivia per il Faito inaugurata lo scorso mese di aprile dopo circa tre anni di stop, ha espresso un commento sulla presenza di coltivazioni di canapa indiana sul monte. Ci sarebbe qualcuno che ha piantato marijuana nella zona boschiva del Faito approfittando dello stato isolato della zona a causa delle strade interrotte per i cedimenti del manto stradale oppure per eventi franosi. Tra i punti impraticabili in auto, ad esempio, c'è via Giusso. I comuni dei monti Lattari in questo periodo sono osservati speciali da parte delle forze dell'ordine a caccia di piantagioni di marijuana. Proprio sul Faito nel 2013 la polizia ha messo a segno un maxi-sequestro da 1500 piante in località Castagneto sul Faito. Una vasta coltivazione dotata di sistema di irrigazione realizzato con delle pompe ed un pozzo d'acqua ad hoc da cui attingere.
 
Sempre a Castellammare un'altra piantagione è stata rinvenuta al Vallone Scurorillo che affaccia sulla località balneare di Pozzano. A giustificare l'appellativo di «Giamaica de i Lattari» per i comuni di Castellammare, Gragnano, Lettere e Casola di Napoli ci sono i numerosi sequestri e le relative indagini delle forze del'ordine. Dall'inizio della stagione estiva sono state già più di mille le piante di canapa indiana rinvenute e distrutte dai carabinieri e dagli agenti del corpo forestale tra Gragnano e Lettere. Terreni del demanio individuati solo in volo con elicotteri e raggiunti dopo ore di cammino nei sentieri. Nelle settimane scorse è stato segnalato anche un altro aspetto che ruota intorno al business milionario della coltivazione di marijuana gestito dai clan locali: gli ultimi incendi nel comune di Lettere sarebbero riconducibili alle attività dei narcos, che per fare spazio alle piantagioni avrebbero appiccato il fuoco a decine di ettari di montagna e di macchia mediterranea. Il prossimo obiettivo della Regione, dopo la riapertura della funivia, è quello di ripristinare la viabilità delle strade che portano in cima alla montagna che domina il litorale stabiese e la costiera sorrentina. Una richiesta arrivata a gran voce anche dai residenti della zona in occasione della visita del governatore sul Faito. «La riapertura della funivia del monte Faito ha innescato un flusso turistico che oggi ci porta a registrare il doppio dei viaggiatori rispetto allo stesso periodo nell'ultimo anno di funzionamento», ha dichiarato il presidente De Luca, giunto in prima persona nello scorso mese di aprile per la riapertura della storica «panarella» che in poco meno di 8 secondi di viaggio collega la zona del centro cittadino di Castellammare alla cima della montagna. Ma i problemi restano tanti; a partire dalla viabilità, con il relativo effetto collaterale delle coltivazioni di cannabis, fino ad arrivare alla ristrutturazione delle stazioni dei due terminal della funivia che verrà messa in campo già dal prossimo mese di ottobre. Si sta lavorando anche sul fronte della ricezione dei turisti: nei giorni scorsi è nata una «rete d'impresa» tra operatori del Faito e imprenditori.

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