domenica 29 maggio 2016

Per governare la città bisogna amarla

Vico Equense - Gennaro Cinque li chiama gli incucisti di professione, politicanti di terza fascia, quelli che passano le loro giornate in piazza Umberto I, tra una denuncia e il dolce far niente… Sono quelli sempre contro tutto, non gli sta mai bene nulla, per partito preso, per impostazione ideologica. Schernire li soddisfa. 5 anni fa Vico Equense era chiamata “Moiano Marittima”, oggi Frosinone e domani diverrà qualche altra cosa. La dipingono sempre e invariabilmente a tinte fosche. Il mio giudizio vale ben poco, eppure credo che per governare una Città, bisogna prima di tutto amarla. La Città va custodita, difesa e non denigrata. Di campagne elettorali ne ho viste tante, molte vissute in prima persona e molte da spettatore esterno più o meno interessato. Una delle cose che mi ha sempre dato ai nervi è il programma elettorale. Un papiro che quasi nessuno avrebbe letto (tranne gli avversari per poi darti contro). Mi sembra di vedere la lista della spesa: devo comprare A, B, C, D, etc… Agli elettori non interessa tanto sapere che tu farai quella determinata cosa, ma interessa molto di più sapere quali benefici avranno da quella cosa. Su Agorà di questa settimana, l’ex Sindaco Gennaro Cinque ricorda il paese com’era e com’è oggi. “Strade secondarie – dice l’Assessore Cinque - mai allargate e che rendevano difficile il quotidiano a tante famiglie. L’anno scorso abbiamo allargato via Ticciano… Fino a prima del mio insediamento c’era un’enorme differenza tra centro e borgate in termini di servizi e attenzione. Oggi chi abita in via Sala sa di avere la stessa dignità di chi vive in centro. Gli stessi servizi. Lo stesso valore.” Questa è una conquista che nessuno potrà mai cancellare, neppure quel famoso insieme di fogli di carta al cui interno difficilmente ci sono soluzioni…

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