domenica 28 febbraio 2016

Perchè ricordare Gaetano Filangieri a Vico Equense?

Vico Equense - Gaetano Filangieri in una Napoli snervata dal lusso e dall'ozio degli aristocratici e straziata dalla povertà e dallo sfruttamento del popolo, rappresentò la voce riformatrice dell'Illuminismo. Principe di Arianello, Filangieri fu uno dei massimi giuristi e pensatori italiani. Costretto sin dall'infanzia a partecipare alla carriera militare, nel 1766 divenne alfiere del reggimento Sannio. Tre anni dopo, nel 1769, lasciò finalmente l'esercito per seguire la sua profonda vocazione intellettuale. Da allora si dedicò anima e corpo agli studi storici, economico-giuridici e letterari. Laureatosi in legge nel 1775, pubblicò in quello stesso anno una serie di riflessioni politiche, in cui difendeva una disposizione del re Carlo II che mirava ad eliminare gli arbitri del ceto forense. Nel 1777 divenne Gentiluomo di Camera del Re e poco dopo Ufficiale nel "Real Corpo dei Volontari di Marina". Contemporaneamente elaborò la sua grande opera: La Scienza della Legislazione pubblicata a partire dal 1780 in sette volumi ed ispirata al principio secondo il quale una buona legislazione deve avere per fondamento la Ragione e deve corrispondere alla realtà socio-economica in cui nasce. Peraltro, nella "Scienza", Filangieri affermava l'esigenza di una codificazione delle leggi e di una riforma progressiva della procedura penale, individuando i mali storici del Regno di Napoli negli abusi feudali, nella ripartizione non equa delle proprietà terriere, nell'eccessiva ricchezza del clero e nelle tristi condizioni di vita delle classi meno abbienti. Infine, riconosceva come obiettivi precipui da raggiungere ai fini di un rimodellamento in senso illuministico dello Stato Borbonico: il rafforzamento dei poteri del sovrano illuminato, la creazione di un vasto ceto di piccoli proprietari terrieri, l'uguaglianza civile, la libertà commerciale, un'imposta unica sul prodotto netto e l'affermazione del principio dell'educazione pubblica per tutti i cittadini del regno. La sua opera fu tradotta in inglese, in francese, in tedesco, in spagnolo e rappresentò una delle fonti ispiratrici del pensiero e dell'opera del ceto liberale e progressista meridionale. Dalla riforma della legislazione, Filangieri si attendeva il progresso del genere umano verso la felicità e l'educazione del cittadino. Ispirato da questa fiducia ottimistica nella funzione formatrice e creatrice della legge, il Filangieri delineò il suo piano di legislazione nel quale propugnò una difesa dell'educazione pubblica, difesa che muoveva dal principio dell’uniformità di istituzioni, di massime e di sentimenti e che soltanto la minor parte possibile dei cittadini andava lasciata all'educazione privata. Morì a Vico Equense nel Castello Giusso il 21 luglio del 1788 e fu sepolto nell’ex Cattedrale della Santissima Annunziata (a quel tempo Cattedrale).
 
Nel 2004, si tenne a Vico Equense un convegno internazionale su Filangieri e Franklin e in un altro convegno, tenutosi nel 2007 sempre a Vico Equense, si è accennato a una ‘Gaetano Filangieri Philosophical Society of America’. Le lettere di Filangieri a Franklin sono conservate nella ’Library of the Historical Society of Pennsylvania’. Nel 2016 ritorniamo a parlare di Gaetano Filangieri, a 235 anni dalla pubblicazione della sua “Scienza della Legislazione”, e a 240 anni (1776) dalla Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti, offrendo nuovi momenti di riflessione sulla sua opera coinvolgendo, al di là del mondo accademico, la scuola e la cittadinanza, consapevoli che molto dobbiamo a questo "Platone" del nostri tempi moderni che con il suo pensiero ed i suoi scritti ha influenzato per sempre la stessa civiltà giuridica e politica contemporanea .

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