domenica 4 ottobre 2015

Cooperative via Le Pietre, intervista al Sindaco di Vico Equense

Benedetto Migliaccio
Fonte: Agorà della Penisola Sorrentina

Vico Equense - “Sul fondo Lauro c’è tanta disinformazione con fini strumentali chiarissimi. Si usano le famiglie che vivono in alcune cooperative edilizie, realizzate in via Le Pietre, contro il Comune. Si tratta di una manovra squallida. La nostra amministrazione ha difeso i diritti e limitato gli eventuali esborsi di queste persone. E invece si vuol far credere tutt’altro”. A parlare così è il Sindaco Benedetto Migliaccio che interviene su un tema da mesi al centro del dibattito politico cittadino. Ci spiega la vicenda dalle origini? Farò una breve sintesi, senza nessuna pretesa esaustiva, non entrando in eccessivi tecnicismi. Prego Tutto inizia, all’incirca, nel lontano 1976. L’amministrazione dell’epoca si impossessa di un terreno per far realizzare alle Cooperative L’ Ulivo e Domus Aequana abitazioni in regime di edilizia convenzionata. Il proprietario del suolo impugna gli atti ma le Cooperative, il Comune e la Regione procedono comunque alla realizzazione delle case ed alle assegnazioni. TAR nel 1988 ed Consiglio di Stato nel 1999 dichiarano illegittimi tutti gli atti, che così vengono annullati ed il proprietario porta il Comune in giudizio per il risarcimento. La Corte di Appello civile nel 2011 condanna l’ente pubblico al risarcimento per una somma particolarmente alta: 4 milioni e 200 mila euro. Sulla base di una stima fatta dal CTU, ingegnere Gianmichele Orlando. La decisione è poi confermata anche in Cassazione. Le opposizioni volevano farci dichiarare il dissesto economico! E poi cosa succede? Nel 2011 interviene una norma che consente di regolarizzare situazioni come questa. Si chiama acquisizione sanante. In concreto cosa significa? Che si sana a partire da ora l’ irregolare acquisizione del suolo dove sorgono gli immobili. L’ uso del suolo oggi non è più senza titolo e quindi non si deve più al proprietario un risarcimento – che è legato ad un fatto illecito - ma un indennizzo globale, dal valore economico calcolato secondo legge; l’ illegittimità compiuta a danno del privato non esiste più, è stata appunto sanata ex nunc.


Il Comune cosa ha fatto? Il consiglio comunale ha deliberato, sulla base della norma, che le case realizzate irregolarmente rispondono ad un fine sociale di particolare rilevanza, e per tanto devono essere conservate acquisendo il suolo dal privato ex nunc con un indennizzo pari a 620 mila euro. La legittimità della procedura di acquisizione sanante, adottata dal Comune, ha superato con esito favorevole il giudizio del Tar e del Consiglio di Stato. Ma si parla di somme che devono versare coloro che vivono nelle case. Perché? Sulla base della convenzione tra Comune e cooperative edilizie è stabilito che i soci delle medesime avrebbero dovuto sostenere le spese per l’acquisto del terreno. Il Tar ha stabilito che rispetto ai 620 mila euro di risarcimento, a costoro spettasse di sostenere la sola quota del valore economico del suolo, circa un terzo o poco più della somma da versare. In concreto non so, ma circa duecentocinquantamila euro. Una bella mazzata E no. L’ illegittimità c’è! Se i soci delle cooperative avessero dovuto pagare sulla base dei 4 milioni e 200 mila euro, divenuti oggi circa 5, sarebbe stato molto peggio in termini di esborso economico. Oggi penso che possano risolvere il problema legato al suolo con meno di diecimila euro a testa. Perché lei all’inizio ha parlato di strumentalizzazione? Abbiamo risolto un problema gravissimo non creato da noi, ma dagli amministratori che all’epoca hanno emesso atti illegittimi, causando la situazione attuale. Noi abbiamo sanato il loro operato! Se non l’avessimo fatto quelle costruzioni, secondo la giurisprudenza, oggi sarebbero appartenute al proprietario del terreno. Come già detto abbiamo anche ridotto il costo per il Comune ed i soci delle cooperative, trasformando sulla base della norma, il risarcimento danni in indennizzo al proprietario. E invece di apprezzare queste scelte veniamo attaccati, accusati di accanirci contro la povera gente. Magari anche da qualche amministratore o dirigente politico che all’epoca dei fatti ha generato il problema. Questo francamente mi pare troppo. E ora cosa succede? Siamo in attesa di ulteriori decisioni. Il proprietario del fondo non ci sta e si può ben comprendere perché. Quello che invece non si comprende sono i segnali che ci arrivano da tanti soci delle cooperative che, in assoluta buona fede, si lasciano ancora strumentalizzare.

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