venerdì 21 agosto 2015

Vico, no all`ospedale "dimezzato": 3.500 firme

La petizione contro l’accorpamento con Sorrento continua nonostante le dichiarazioni del governatore De Luca 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Vico Equense - Oltre 3.500 firme per dire "no" a1 ridimensionamento dell'ospedale De Luca e Rossano. Un presidio che, stando ai progetti valutati dalla Regione Campania, potrebbe essere in parte soppresso se il maxi progetto da 100 milioni di euro per il nuovo plesso sanitario da costruire a Sant'Agnello dovesse diventare realtà. È ancora una volta il Partito democratico di Vico Equense ad andare all'attacco. La petizione avanza senza sosta e oggi tocca la quota di 3.500 adesioni. E al di là delle voci che danno il neo governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a dir poco scettico del progetto che prevede la costruzione di un nuovo ospedale "unico" per la penisola sorrentina da oltre 100 milioni di euro. «La petizione contro la confluenza del nostro presidio presso l'ospedale unico della penisola previste dalla giunta Caldoro ha raggiunto sinora le 3.500 firme - dichiara Franca Rossi, segretaria del Pd di Vico Equense. Ciononostante, malgrado le dichiarazioni di Vincenzo De Luca che non ritiene opportuna la realizzazione dell'ospedale unico a Sant'Agnello, cittadini e villeggianti di Vico Equense ci chiedono di continuare la raccolta firme per conferire più forza alla volontà popolare.
 
I cittadini comunque paventano un ridimensionamento delle attività del nostro nosocomio, lo hanno visto già da questa estate con la chiusura delle attività chirurgiche. La petizione, rivolta al governatore della Regione Campania, faceva anche appello all'amministrazione comunale di farsi carico del problema, anche se nel 2012 il consiglio comunale aveva votato a favore dell'accorpamento. Confidiamo nella sensibilità della nuova "cabina di regia" nominata dal sindaco facente funzioni Benedetto Migliaccio di determinare una forte presa di posizione anche del Comune di Vico Equense a favore non solo della permanenza del presidio ospedaliero nella nostra città, ma anche di un forte potenziamento dei personale e delle attività ospedaliere».

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