venerdì 31 luglio 2015

PD Sorrento: Le ombre sul Parco Ibsen

di Partito Democratico Sorrento

Sorrento - La deliberazione di Giunta Comunale n. 157 del 21.07.2015, le cui condivisibili finalità appaiono mortificate da un contenuto testuale confuso e impreciso, viola, o almeno rischia di violare, quanto disposto dal comma 13 art. 125 del Codice degli appalti. Il frazionamento su base trimestrale del costo dei servizi connessi all’apertura del Parco Ibsen sembra infatti finalizzato, esclusivamente, a sottoporre la relativa procedura di affidamento diretto alla disciplina delle acquisizioni in economia di importo inferiore ad Euro 40.000,00. Se così sarà non mancheremo di segnalare l’operato dell’Amministrazione alla Corte dei Conti. La riapertura del Parco Ibsen era ed è una priorità del PD. Chiediamo però chiarezza e serietà: cosa significa utilizzazione a livello sperimentale del Parco per dodici mesi come giardino pubblico nonché come spazio sociale ed area per organizzare incontri e spettacoli? Siamo forse gli unici a ricordare che era esattamente questo l’uso del Parco Ibsen prima della sua improvvida chiusura? Cosa significa garantire l’apertura del giardino e l'utilizzo del chiosco attraverso un soggetto giuridico specializzato? Siamo forse gli unici ad ignorare che esistono aziende che includono nell’oggetto sociale questa specifica attività? Cosa significa autorizzare il Centro Anziani ad usufruire dell’area Bar-Ristorante per far sì che le persone possano incontrarsi e svolgere attività sociali all’aperto? Forse che tale area è preclusa a chi anziano non è?
 
Cosa significa riservare l’area dell’Arena all’attività programmatica degli Assessorati allo Spettacolo, Eventi, Cultura e Politiche Giovanili? può ad esempio una associazione culturale chiedere di utilizzare l’arena nei giorni in cui non è prevista alcuna iniziativa approvata dai citati Assessorati? E se sì, lo può fare gratuitamente o a pagamento? Sono tali e tanti i dubbi e gli interrogativi che questa delibera pone che abbiamo ritenuto doveroso inviare una diffida alla Giunta Comunale e ai dirigenti che ne hanno giudicato la regolarità, invitandoli a rivedere il contenuto e la forma della delibera. La missiva, inoltre, è stata inviata per conoscenza all'Autorità Nazionale Anticorruzione, per informare riguardo la possibile distorsione nella gestione degli affidamenti diretti.

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