domenica 26 aprile 2015

Articolo su Metropolis, riceviamo e pubblichiamo

Avvocato Benedetto Migliaccio 
Gentile Direttore, 
leggo l’ ennesimo attacco a mezzo stampa che ritengo ingiusto, e per la seconda domenica di seguito le chiedo nuovamente ospitalità. Parlare male di Vico fa notizia, suggestiona con facilità le menti più deboli, gli animi più esasperati (difficile davvero il momento contemporaneo), ma a mio avviso nasconde il vero. Visto che quando ci sono le occasioni positive e di distinzione su Urbanistica e Paesaggio la stampa locale latita sempre (faccio alcuni esempi: a) Giornate Europee del Patrimonio: Allestimento alla sala dorica di Palazzo Reale dedicato solo al Paesaggio di Vico Equense, b) Convegno internazionale sul Paesaggio Mediterraneo e le Architetture Rurali ; c) Discussione al Consiglio Comunale sul Rapporto preliminare al PUC d) Conferenza di Tavolo di Consultazione strategico sul nuovo PUC), vorrei avere un franco confronto pubblico sulle tesi, suggestive, sui Territori Vicani! Un articolo come quello da Lei ospitato restituisce un quadro negativo che ritengo assolutamente falso! Parlare male del proprio paese non aiuta le opposizioni a diventare maggioranza! Difendo, con tutta la forza, sia la straordinarietà del Paesaggio di Vico, che il carattere generalmente positivo dei suoi cittadini (genius loci)! Vi faccio un invito: un giorno guardate da mare la linea di costa da Napoli a Sorrento ditemi dove sono le devastanti cementificazioni, e al contrario dove si vedono ancora le conformazioni originali dei Borghi come nel 700. Ditemi ancora dove, oltre che a Vico, si leggono ancora tutti gli impianti urbanistici della storia, dai Decumani, ai Borghi Montani pre e post Via Raffaele Bosco!
 
Ditemi ancora del verde, guardate i dati sulla biodiversità della Campania e leggete quale paese della Provincia di Napoli ha i livelli più elevati e la più lunga linea di costa libera fruibile alla balneazione! Ditemi quale paese della linea costiera ha il tasso di occupazione demografica del territorio più basso (e non ve ne uscite con la storiella del Faito che altera i dati, perchè la risposta l' ho già data alla Sovrintendenza e ve la ripeterei)! Guardate per cortesia i dati sugli incrementi demografici dei comuni costieri negli ultimi 150, 100 e 50 anni così capite dove si è devastato e dove no (Vico era nel 1861 già una cittadina da più di 10.000 abitanti, più grande di Torre del Greco, di Portici e di Ercolano; oggi ha un peso demografico all’ interno della Provincia estremamente minore)! Che piaccia o no, Vico Equense, con Massalubrense, rappresenta l' unica riserva di verde, e di Paesaggi mediterranei, di cui beneficia l' intera fascia costiera in generale e la Penisola Sorrentina in particolare. Per difenderla occorrono politiche accorte ed intelligenti, e non becere strumentalizzazioni! Ragioni eminentemente sociologiche hanno fatto si che a Vico negli anni d’ oro del calcestruzzo si sia evitata l' "ottierizzazione" del territorio; per vedere cosa hanno combinato gli altri Comini guardate gli incrementi di Sorrento (chiama una strada ancora Via degli aranci), guardate Castellammare, Torre del Greco, Portici, Ercolano, S. Giorgio (tante devastazioni avvenute tutte con tanto di licenze edilizie di Comuni e Sovrintendenze). E’ vero, a Vico si è costruito più tardi e, specie nella zona alta, quando le nuove generazioni hanno avvertito il bisogno di uscire dalle case rurali dei nonni; ma nel frattempo era subentrato il divieto generalizzato di edificazione più esteso che la storia ricordi! Altrove le case già c' erano, a Vico no! Ma per fermare la valanga di cemento che era stata stesa sugli altri comuni, il divieto fu imposto anche a Vico ove vi erano gli spazi e le esigenze della popolazione e non degli speculatori! Ciò detto, per scrivere la storia di quegli anni bisogna guardare anche allo scontro DC-PCI, ed all' ideologia devastante che ha determinato quel PUT, divenuto nella parte normativa (non in quella programmatica) il più illogico ed illegale strumento di compressione del territorio che la storia ricordi! Un Piano Urbanistico che è stato pensato e datato nel 1972 ma che viene calato senza aggiornamenti come camicia di forza sul territorio nel 1987 (all’ epoca del sequestro Cirillo) ed è ancora vigente nel 2015 (i dati sul dimensionamento stradale ancora oggi fondano sui rilievi al casello di Castellammare di Stabia del 1966)! Ma sparare titoli su questi argomenti è più difficile, e fa meno contatti! Organizzi una Tavola Rotonda sull’ argomento!

Con stima 

Benedetto Migliaccio

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