domenica 26 aprile 2015

Boom di liste fai-da-te, coalizioni extralarge

Alleanze, prevale la frammentazione. Scontro in Area popolare sul simbolo unico 

Fonte: Paolo Mainiero da Il Mattino

Alla faccia del bipartitismo, ecco il trionfo della frammentazione. Nove liste con Vincenzo De Luca, undici con Stefano Caldoro, e non è ancora finita. In bilico c'è l'invidiabile record di Gigino Cesaro che nel 2009, alle provinciali, riuscì a mettere insieme quattordici liste. Gino Nicolais, poverino, si fermò a sei. È l'alchimia della politica, la trasposizione del detto napoletano «chiù' ne simme e chiù beli parimme». Il ragionamento è semplicissimo: più liste competono, più candidati corrono, più voti arrivano e in una elezione a turno unico anche uno zero virgola può essere determinante. Siamo alle alleanze caravanserraglio, in cui ci si affida a improbabili liste fai-da-te per tirare acqua al molino del consenso. Dentro c'è tutto e ü contrario di tutto: socialisti a destra e socialisti a sinistra; repubblicani a destra e repubblicani a sinistra; ambientalisti a destra e ambientalisti a sinistra; sudisti a destra e sudisti a sinistra; pensionati a destra e pensionati a sinistra. Altro che modello americano. Vince la frammentazione, perde la governabilità. Il centrodestra è una coalizione extralarge, da taglie forti. L'ultima arrivata è Mai più la Terra dei fuochi. Il paradosso è che l'unico tentativo di semplificazione sta andando a rotoli. Il responsabile nazionale Enti locali del Nuovo Centrodestra ieri ha annunciato che in Campania ci saranno due liste che si richiameranno ad Area popolare: Ncd-Ap e Udc-Ap. «Nelle ultime ore - dice Dorè Misuraca - abbiamo avuto modo di verificare che, in alcune province, i potenziali candidati sono di più rispetto ai posti disponibili in lista. Ragione per la quale, d'intesa con gli amici dell'Udc, si è deciso di proseguire con la presentazione di due liste.
 
Il progetto rimane lo stesso come dimostrano il richiamo comune di entrambe le liste ad Area popolare, il fatto che avremo un programma unico e che con Stefano Caldoro discuteremo collegialmente». Parole che ricalcano quelle dette due giorni fa dal coordinatore regionale di Ncd Gioacchino Alfano. È curioso che sia solo il Nuovo Centrodestra a parlare, a giorni alterni, di due liste. L'Udc in effetti tace. Un silenzio assordante dovuto alla spaccatura profonda tra l'area napoletana del partito, rappresentata da Pasquale Sommese, e i due De Mita (Ciriaco e Giuseppe). La prima spinge per la lista unica e c'è chi sostiene che lo faccia perché l'Udc avrebbe difficoltà a mettere su una lista competitiva a Napoli. «Tutte sciocchezze. Credo nel progetto di Area popolare e vado avanti fino in fondo. Non si può fermare un treno ad alta velocità perché ci si imbatte in un fabbricato rurale. Le parole di Misuraca? Schermaglie tattiche», ribadisce Sommese. I due De Mita vogliono le due liste, le ritengono l'opzione più utile rispetto al risultato finale. In realtà il vero ostacolo (il famoso fabbricato rurale?) è ad Avellino dove zio e nipote non intendono convivere con Pietro Foglia che lasciò l'Udc per Ncd. «De Mita può mettere un veto nel suo partito ma non nel mio», fa sapere il presidente uscente del consiglio regionale. Con le due liste il problema in Irpinia si risolverebbe da solo: Foglia in Ncd con De Mita che potrà avere mani libere nell'Udc. I colpi di scena sono dietro l'angolo, il più clamoroso sussurra di una candidatura di Sommese con Ncd lasciando a De Mita il compito di fare la lista dell'Udc a Napoli. Questo di Area popolare è l'ultimo nodo da sciogliere nella coalizione taglie forti di Caldoro che comprende, oltre a Forza Italia, Fratelli d'Italia e lista Caldoro presidente, l'immancabile Noi Sud, la rediviva Lega Sud Ausonia, i Popolari per l'Italia di Rivellini, il Pri e salvo sorprese la lista Vittime della giustizia. De Luca deve accontentarsi di nove simboli: Pd, Idv, Psi, Centro democratico e Verdi e quattro civiche, due delle quali fanno direttamente capo all'ex sindaco di Salerno. Sono Campania libera e De Luca presidente, dove dovrebbero trovare ospitalità nomi fino a ieri nel centrodestra come Paola Raia (ex Forza Italia), Tommaso Barbato e l'ex questore Franco Malvano. L'ottava lista è Campania in rete, ispirata dall' ex senatore irpino Arturo lannaccone, in cui saranno candidati l'ex sindaco azzurro di Melito Antonio Amente (la cui nipote Mafalda corre con Forza Italia) e Carlo Aveta, consigliere uscente della Destra. Infine, la nona lista, Sud con De Luca, raggruppamento di tre movimenti: Pensionati consumatori, Insorgenza civile, Meridionalisti democratici.

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