sabato 20 settembre 2014

Processo Eav, Comune di Vico parte civile: «L'azienda rimborsi i viaggiatori»

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Vico Equense - Il Comune di Vico Equense è pronto a costituirsi parte civile nel giudizio che vede imputati gli ex vertici di Eav Bus per l’emergenza trasporti 2010-2012. La proposta avanzata dall’assessore Antonio Di Martino ha ricevuto l’ok da parte della giunta municipale guidata dal sindaco Gennaro Cinque che ha votato positivamente la relazione sfociata poi in una delibera. La prima udienza del processo è in programma il prossimo 13 febbraio e si terrà al Tribunale di Napoli. Ma non finisce qui. C’è di più. C’è ad esempio l’invito rivolto ai cittadini di Vico Equense a partecipare alla causa. Come? Chiedendo la costituzione di parte civile. «Nonostante le pressioni e le insistenti richieste di informazioni da parte dell’amministrazione comunale – viene evidenziato nella delibera di giunta pubblicata dall’esecutivo sull’albo pretorio – le azioni e i disservizi furono sempre improvvisi, improvvidi e senza i preavvisi che caratterizzano le normali procedure nei servizi pubblici essenziali». Il testo lanciato da Di Martino ha ricevuto l’ok dalla squadra di governo cittadino. Dopo il rinvio a giudizio di Roberto Pepe e Paolo Como, l’assessore comunale con delega ai trasporti non si ferma. Ci sono altri obiettivi da centrare. In particolare tre: le scuse ufficiali da parte dell’azienda titolare del servizio su gomma rivolto ai viaggiatori, il completo e immediato risarcimento dei danni di immagine per il Comune di Vico Equense e, dulcis in fundo, la compensazione o addirittura la restituzione degli abbonamenti di viaggio con i danni lamentati da pendolari, studenti o anziani che a causa dei disagi non sono riusciti a raggiungere il posto di lavoro, la scuola dove avrebbero dovuto frequentare le lezioni o il centro medico dove avevano prenotato una visita o un controllo di routine. «Era ora che qualcuno finisse dinanzi a un giudice per rispondere di questo sfracello» dice un consigliere. La parola ora passa al Tribunale di Napoli.

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