sabato 30 agosto 2014

Presentato "Latte di iena" di Antonio Mocciola

Sorrento - Martedi 26 agosto Carlo Alfaro ha dato vita alla vivace presentazione del libro di racconti noir "Latte di iena", di Antonio Mocciola, (La Quercia Editore), un lavoro di elevata capacità introspettiva sui sentimenti negativi, l'odio, la rabbia, il dolore, la morte. Dice l’autore nella premessa: “un libro sull'Odio, o sull'Amore che sbatte contro un muro, come una farfalla impazzita. Questo volevo fare…Le mie parole, in questa circostanza almeno, non accarezzano…E' una spirale di malipensieri, una danza macabra senza pause, un défilé di fantasmi in carne e ossa. A me, tutto ciò, non fa paura. E, dopo averlo scritto e riletto, forse mi ha sollevato anche un po'. Il mondo sembra più sopportabile. A pensarci bene, meglio leggerlo tutto d'un fiato, questo libro. Un sorso di latte di iena, e passa (per un po') la paura”. Antonio Mocciola (Napoli, 1973), giornalista di musica e spettacolo, conduttore ed autore radiotelevisivo, oltre che scrittore, ha pubblicato diversi testi, ognuno dei quali, a suo modo, ha avuto rilievo all’interno del panorama narrativo. Esordisce pubblicando la raccolta di racconti “Quattordici tracce di amore disperso”, che vince la rassegna La Libreria degli Inediti. Nel 2008 pubblica con la Montag Edizioni “La sottrazione”, naturale prosecuzione del lavoro precedente. Nel 2010 esce con Giammarino Editore “Le vie nascoste”, viaggio tra i borghi scomparsi d’Italia, che in pochi mesi supera il tetto delle tremila copie e appare su tutti i più importanti media nazionali diventando un piccolo “caso editoriale” ed inaugurando la moda del “necroturismo”, ovvero il viaggio nelle città- fantasma del '900. La raccolta “Latte di iena”, con la rabbrividente copertina raffigurante la Madonna del Latte di Caravaggio virata in negativo, è un tipico libro “dark”, noir, oscuro, nei temi, nella scrittura, nelle ambientazioni. Ben ne hanno espresso l’atmosfera le letture, affidate alle voci del pubblico, la brillante relazione di Maria Fausto, gli interventi di Gigi Maresca e di Claudio Ruoppo, il famoso vivaista e artista sorrentino, che ha portato il suo accorato messaggio contro il degrado ambientale che può rendere le città simili alle ambientazioni desolate descritte nel libro.

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