martedì 22 luglio 2014

Pedana selvaggia, in centro i pedoni non hanno più spazio: è polemica

I cittadini: mancano linee guida per il decoro urbano. Un'interrogazione urgente 

Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino 

Vico Equense - Aumentano le pedane esterne dei bar, diminuisce lo spazio sui marciapiedi per passeggiare. A lamentarsi sono i cittadini, attraverso segnalazioni al Comune di Vico Equense e messaggi pubblicati sui social network. «Il Comune deve fare cassa a tutti i costi, senza badare al contegno di un paese (ex turistico) dai connotati attuali molto vicini ai borghi caotici centroamericani», scrive Pasquale Violante nel gruppo Facebook «StopScempi». Qualcuno lo chiama addirittura «pedanificio». «La situazione che si è creata nei pressi della storica casa comunale è vergognosa – afferma Natale Maresca, consigliere della lista In movimento per Vico – All’esterno di una pizzeria è stata montata una pedana, munita di copertura, che ha ridotto il marciapiede, già rovinato dai lavori infiniti per il cinema, ad una striscia. Oltretutto è esteticamente brutta e sottolinea la mancanza di linee guida per un decoro urbano». A seguito delle proteste, l’amministrazione ha deciso di munirsi di un regolamento a riguardo. Ma le pedane hanno già invaso il centro cittadino. Sono cinque quelle site nel cuore della città: una in via Nicotera, l’altra in corso Filangieri, due in corso Umberto, una in via Roma ad angolo con la piazza, in quello che era lo stallo del taxi. Soltanto una, tra queste, possiede l’autorizzazione edilizia con parere favorevole della Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici. Le altre sono temporanee e, pertanto, non necessitano del parere ambientale. Il danno all’immagine del paese, però, sembra evidente. «Abbiamo concesso il nulla osta per l’occupazione di suolo pubblico nei casi in cui sono stati rispettati i criteri previsti dall’articolo 20 del codice della strada e dal regolamento comunale» spiega il comandante della polizia municipale Ferdinando De Martino. «Altro discorso – continua il comandante – è quello della copertura. La norma prevede che le sovrastrutture temporanee siano consentite anche senza richiedere l’ok alla Soprintendenza, a condizione che la loro permanenza non superi i 90 giorni».
 
Tutto in regola, dunque. I titolari delle attività commerciali non hanno commesso alcuna infrazione. «Anche se la norma lo consente, questo atteggiamento non va bene - afferma Antonio Elefante, assessore all’urbanistica – Stiamo lavorando sul regolamento comunale aggiungendo dei vincoli che possano evitare il dilagarsi di fenomeni di questo tipo. E’ necessario curare il decoro urbano e stabilire dei criteri, ne va dell’immagine di Vico Equense». Proprio sul decoro urbano era intervenuto il sindaco Gennaro Cinque circa un mese fa con un’ordinanza dalle regole ben precise. Tra queste, l’eliminazione dai balconi delle antenne paraboliche, degli impianti di condizionamento, dei cavi elettrici e telefonici sporgenti, dei rivestimenti in alluminio anodizzato, con sanzioni previste da un minimo di 25 euro fino a 500. Però, a minare la bellezza di Vico Equense, stavolta, è il «pedanificio», per limitare il quale sono necessari interventi urgenti. La minoranza ha già presentato un'interrogazione a risposta urgente. Il gruppo «In movimento per Vico» ha chiesto a sindaco, ufficio finanziario, commercio e al comando dei vigili urbani quanti sono i permessi a installare pedane a uso commerciale concessi nell’ultimo anno, quante le occupazioni di suolo pubblico sul territorio, se è stata concessa per ciascuna installazione di pedana coperta l’autorizzazione paesaggistica, a quanto ammonta per ciascun permesso di occupazione di suolo pubblico l’introito di tali concessioni nelle casse comunali.

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