lunedì 23 giugno 2014

Giudice di Pace nella sede Arips. Il Comune punta a risparmiare il fitto attuale, che ammonta a 180mila euro

Sorrento - Tutto confermato. La sede del Giudice di Pace a partire da settembre sarà quella dell’Arips di Sorrento, nei locali dell’ex società che negli anni Novanta gestiva le risorse idriche. Prende corpo l’ipotesi di trasferimento con l’addio al plesso di Santa Lucia che - di proprietà privata - costa la bellezza di 180mila euro. Una somma giudicata da tempo fuori portata dalle amministrazioni comunali della penisola sorrentina che in tal senso si sono messe già in moto per individuare al più presto un’altra location adeguata alle esigenze degli addetti ai lavori, ovvero quella dell’Arips. In tal senso, l’altro giorno, il Comune di Sorrento è sceso in campo. Sì, perché l’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Cuomo ha deciso di sbloccare le risorse finanziarie necessarie per un capillare restyling del futuro nuovo centro dove saranno ubicati i locali del Giudice di Pace. Un comparto fondamentale tenuto in vita grazie alla decisione giunta dal Guardasigilli del governo Renzi. Fra i sindaci ci sarebbe già un’intesa di massima. Sarà a breve disdetto il contratto di locazione fra il Comune di Sorrento e il privato proprietario dello stabile di via Santa Lucia dove attualmente è ancora ubicata la sede del Giudice di Pace. A quanto pare, l’ufficio potrebbe diventare operativo a partire dal prossimo mese di settembre. Una data che collima con la recessione dell’intesa per il fitto della sede di via Santa Lucia. Promotori dell’iniziativa le amministrazioni di Sorrento, Sant’Agnello, Piano di Sorrento, Massa Lubrense e Meta. E Vico Equense? In maniera defilata, sostiene l’iniziativa. Anche perché sulla posizione dell’ente di via Filangieri ci furono un bel po’ di veleni. Motivo? L’amministrazione indugiò e non poco ad assumere una posizione ufficiale sul caso e sulla volontà di «trattenere» il Giudice di Pace in penisola sorrentina. Ma adesso, tutto sembra essere filato liscio. Sì. Perché c’è anche il Comune di Vico Equense a sostenere questa causa dopo le polemiche scoppiate in passato perché il sindaco, Gennaro Cinque, ancora non aveva firmato il protocollo fra gli enti municipali della costiera. Poi il suo «autografo» fu apposto sullo schema di delibera intercomunale preliminare alla richiesta inviata al governo di fare un dietrofront. I Comuni della penisola sorrentina, nell’inverno scorso, si dichiararono pronti ad accollarsi le spese per continuare a mantenere in vita l’ufficio del Giudice di Pace di Sorrento, a via Santa Lucia. Poi a sorpresa la decisione del ministro della Giustizia di evitare l’addio e blindare un servizio ritenuto a dir poco fondamentale. (Fonte: Metropolis)

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