venerdì 30 maggio 2014

Alimuri senza mostro, ecco il progetto

Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino

Vico Equense - Approvato con delibera di giunta il progetto preliminare di demolizione dell'ecomostro di Alimuri. Il giorno dell’abbattimento del manufatto che deturpa da 50 anni il paesaggio della costiera si avvicina sempre di più. Il piano preparato dal Comune di Vico Equense richiede un costo complessivo di 530mila euro e prevede vari step. Prima di demolire l’area sarà necessario un intervento di bonifica del costone per contenere la caduta di massi durante le attività di cantiere. Successivamente si potrà procedere con le opere di abbattimento attraverso l’utilizzo di specifici macchinari da manovrare a distanza. In ultimo gli interventi di frantumazione dei resti, lo smaltimento dei materiali di risulta, la recinzione dell’area. «L'ufficio tecnico, lunedì prossimo convocherà una conferenza dei servizi – ha spiegato Antonio Elefante, assessore ai lavori pubblici del Comune di Vico Equense - alla quale parteciperanno la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici, l’Anas, l’ Autorità di bacino, la Capitaneria di porto e altri eventuali enti per i pareri di competenza. Successivamente all'acquisizione dei pareri il funzionario approverà il progetto esecutivo a cui verrà allegata anche la specifica relazione geologica e il progetto di sicurezza, predisposto per le operazioni di disgaggio. Per il finanziamento dell’operazione chiederemo un mutuo alla cassa depositi». Tutto procede secondo i piani. Il Comune di Vico Equense meno di tre mesi fa aveva annunciato di aver finalmente trovato la strada giusta per arrivare all’abbattimento dell’ecomostro ed ha cominciato a percorrerla senza freni. La telenovela di cui si parla da oltre 50 anni potrebbe realmente giungere al «the end».
 
«Dopo un’accurata ricerca presso gli archivi della Soprintendenza – ha spiegato Antonio Elefante – ho trovato l’autorizzazione concessa all’epoca ai proprietari. L’ho confrontata con il rilievo effettuato sul luogo nel 2010 dai tecnici della Procura di Torre Annunziata ed è emerso che ci sono delle difformità, pertanto l’immobile è del tutto illegittimo. Alcuni vani risultano superiori, altri inferiori, con una struttura complessiva che nella sua totalità non rispetta il progetto autorizzato nel ’63. Con questo nuovo presupposto è stato possibile seguire un percorso molto più veloce rispetto a quello che varie volte si è tentato di intraprendere». Una demolizione che, questa volta, non ha contropartite. «In passato si è parlato della costruzione di un albergo di pari cubatura – ha affermato il sindaco Gennaro Cinque – legato all’abbattimento. Oggi non è più così. Non siamo vincolati a dover costruire altrove né a cercare altri tipi di accordi con i proprietari. Il presupposto di base è cambiato: il manufatto è illegittimo e pertanto può essere abbattuto». Sulla questione non sono d’accordo i proprietari. L’avvocato difensore della società Saan, Gianluca Lemmo, ha già presentato il ricorso al Tar con la richiesta di sospensiva del provvedimento adottato dal dirigente del servizio urbanistica del Comune di Vico Equense. «Anche la società mira alla demolizione – ha spiegato l’avvocato Lemmo – e non capisco l’interesse del Comune nel sostituirsi ai proprietari. Riguardo alla difformità del manufatto rispetto al progetto originario vi è già una sentenza del ’76 che parla chiaro, pertanto la loro tesi sull’illegittimità dell’edificio è infondata. Ho seri dubbi anche sui progetti futuri dell’ente. Nella delibera di giunta di qualche mese fa si parla di un successivo utilizzo dell’area “a fini turistici balneari”, cosa improbabile per più di un motivo. Non vedo su quali presupposti il Comune possa dar vita a uno stabilimento balneare quando lo stesso progetto presentato dalla società, nella stessa area, è stato bocciato dalla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici».

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