lunedì 24 febbraio 2014

La chiesa da salvare con una legge

La commissione parlamentare cultura prevede il rilancio dell’edificio.Intanto c’è la visita del vescovo Alfano fra crepe, infiltrazioni e umido 

Vico Equense - Un simbolo storico di Vico Equense in comodato d’uso al Comune che cade praticamente a pezzi, da anni. Copiose infiltrazioni d’acqua. Banchi distrutti. Anche rifiuti. Guano di colombi sparso un po’ ovunque. Pavimenti imbrattati. Una cappella che versa in condizioni choc e il cui rilancio passa soltanto dalla futura approvazione di una legge, attualmente in discussione in commissione cultura alla Camera dei deputati e sostenuta innanzitutto da Luisa Bossa, parlamentare del Partito democratico che ha trovato appoggi bipartisan (al di là della posizione favorevole assunta dai vertici del Movimento Cinque Stelle). Anche a Vico Equense. Maggioranza e opposizione, manco a dirlo, spingono sull’acceleratore per riprendersi il «tesoro» dell’istituto Santissima Trinità e Paradiso attraverso il decreto che prevede l’acquisizione a patrimonio comunale del complesso seicentesco che domina la città. Mentre si attende con insistenza ed un pizzico di emozione, da mesi, la fumata bianca per la legge, l’altro giorno, le porte della chiesetta si sono riaperte. Un po’ a sorpresa, a Vico Equense, ha fatto capolino l’arcivescovo della diocesi Sorrento- Castellammare di Stabia, monsignor Francesco Alfano, che dopo tante richieste ha finalmente potuto varcare l’ingresso della cappella. E’ stato anche necessario far arrivare un fabbro alla Trinità perché una delle chiavi era introvabile. Poi via il sipario e l’emozione di piombare nel cuore di un edificio che profuma di storia e fede che è iniziata a salire nell’animo di chi ha potuto «accarezzare» da vicino un gioiello così vicino (per l’acquisizione a patrimonio comunale) e così lontano (per l’iter lungo ancora in corso). A raccontare i retroscena della visita nella chiesetta è Claudia Scaramellino, il consigliere comunale di opposizione del gruppo «In Movimento per Vico» che, sul proprio profilo del social network Facebook, aggiorna la cittadinanza sullo stato dei lavori della commissione parlamentare cultura. «Il vescovo Francesco Alfano aveva fatto più volte richiesta di visitare la piccola chiesa - racconta l’esponente di opposizione -. L’altro giorno è stato finalmente possibile accedervi, ma anche constatare i danni del tempo e dell’incuria, soprattutto sulle volte, che presentano infiltrazioni d’acqua, sui pavimenti e sui muri, dove il guano dei colombi appare depositato, in quantità incredibile. I pavimenti color grigio ne sono imbrattati, i banchi appaiono deteriorati nell’umido. Resta tuttavia, pur nella decadenza, la bellezza della chiesa della Trinità, con i suoi muri ornati di stucchi e dipinti di colore rosa pastello. Oggi è necessario il recupero della bella cappella, che per molti di noi, vicani, fu il luogo della prima comunione o del matrimonio. Pertanto è fondamentale recuperare i fondi necessari e già “partire” per risolvere le urgenze. L’incuria di un inutile comodato comunale lascia i suoi segni, speriamo non indelebili. Ma per la Santissima Trinità non c’è altra strada che quella di essere acquisita al patrimonio incedibile della nostra comunità. Gli uomini possono anche cambiare, ciò che resta di un popolo sono i suoi monumenti». (Fonte: Metropolis) 

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