martedì 21 gennaio 2014

Estinzione dell'istituto «SS. Trinità e Paradiso» e trasferimento del relativo patrimonio al comune di Vico Equense

Cominciata in Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, l'esame delle proposte di legge per il passaggio al Comune della SS. Trinità. Resoconto della seduta del 14 gennaio 2014

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.     

Ilaria CAPUA, presidente, ricorda che la Commissione avvia nella seduta odierna l'esame della proposta di legge all'ordine del giorno C. 1069 Bossa ed altri, sollecitata dal gruppo PD. Avverte che è assegnata alla VII Commissione anche la proposta di legge C. 1164 Salvatore Piccolo ed altri, recante estinzione dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» di Vico Equense e trasferimento del relativo patrimonio al comune di Vico Equense, peraltro non sollecitata. In considerazione del fatto che gli indicati progetti di legge vertono su identica materia, propone, quindi, l'abbinamento della proposta di legge n. 1164 alla proposta di legge n. 1069, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento. La Commissione concorda. Irene MANZI (PD), relatore, ricorda che il progetto di legge in esame ripropone sostanzialmente il testo unificato delle due proposte di legge della scorsa legislatura C. 3772 Piccolo e C. 3788 Gioacchino Alfano che è stato elaborato dalla VII Commissione e il cui iter si è interrotto per la sopraggiunta fine della XVI legislatura.
 
Aggiunge che esso è composto di due articoli, prevedendo all'articolo 1, che l'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» di Vico Equense (Napoli), dichiarato istituto pubblico di educazione femminile ai sensi dell'articolo 204 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994 sia estinto (comma 1). Ricorda poi che il comma 2 del medesimo articolo 1 dispone che il patrimonio mobiliare e immobiliare del medesimo Istituto sia trasferito, con il vincolo dell'indivisibilità e dell'inalienabilità, in proprietà al comune di Vico Equense che subentra in tutti i rapporti attivi e passivi dell'Istituto stesso. Rileva poi che il comma 3 dello stesso articolo 1 dispone poi che alle operazioni di consegna al predetto comune, effettuate in attuazione del comma 2, provveda il presidente del consiglio di amministrazione dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso», d'intesa con il dirigente scolastico regionale per la Campania. Aggiunge che il comma 4 dell'articolo 1 prescrive poi che il patrimonio dell'Istituto sia utilizzato dal comune di Vico Equense per fini di istruzione e culturali, in attuazione delle volontà dei fondatori dell'Istituto medesimo. Con riferimento poi all'articolo 2 del provvedimento in esame ricorda che lo stesso dispone che il trasferimento di cui all'articolo 1 e i relativi atti siano esenti da ogni tributo. Rileva inoltre che la relazione illustrativa della presente proposta di legge ricorda che l'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» è uno degli istituti della Campania che, insieme agli educandati, ai collegi di Maria e ad alcuni altri istituti, costituiscono il complesso degli istituti pubblici di educazione femminile esistenti in Italia. Aggiunge che tali istituti, che erano stati ordinati dal regio decreto 23 dicembre 1929, n. 2392, e dal regio decreto 1o ottobre 1931, n. 1312, abrogati, sono attualmente disciplinati dall'articolo 204 del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994 riguardante appunto gli educandati femminili dello Stato e gli istituti pubblici di educazione femminile. Di conseguenza, l'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» è da considerare pubblico non statale e, come tale, soggetto alla normativa degli enti pubblici, anche sotto il profilo patrimoniale. Esso è amministrato da un consiglio di amministrazione, composto da un presidente e da due consiglieri, nominato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Precisa che nel corso degli anni si sono succeduti molteplici consigli di amministrazione e gestioni commissariali, senza che siano stati conseguiti i risultati previsti dallo statuto, con una proficua ed efficiente gestione del patrimonio immobiliare. Ricorda poi che la medesima relazione illustrativa segnala che con delibera n. 11 del 23 novembre 2002, il consiglio di amministrazione all'epoca in carica accertò e dichiarò l'esaurimento dello scopo statutario (le istituzioni scolastiche avevano cessato di operare dall'anno scolastico 2000/2001) e richiese la «trasformazione» dell'ente al Ministero. Con il decreto n. 113 del 18 febbraio 2013, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso», accogliendo la richiesta formulata dal consiglio comunale di Vico Equense contenuta nella delibera n. 54 del 17 dicembre 2012, che ribadiva la volontà di acquisire al patrimonio indisponibile del comune di Vico Equense il relativo complesso monumentale. Il consiglio di amministrazione dell'Istituto, che ha assunto l'incarico il 13 marzo 2013, si è trovato nella necessità di dover affrontare contenziosi e questioni legali, come la causa intentata dall'Istituto contro l'amministrazione comunale per morosità, il recupero di ambienti del complesso storico occupati da terzi, il recupero di crediti da parte dei possessori di fondi rustici per censi e canoni, l'annullamento di contratti di affitto illegittimi e l'occupazione abusiva di ambienti di proprietà. Precisa che la relazione ricorda che del cospicuo patrimonio immobiliare dell'ente risultano disponibili, a tutt'oggi, solamente il fabbricato nel quale ha sede l'ente – peraltro, in precario stato di conservazione – e l'annessa Chiesa, non agibile a seguito del sisma del 1980. I numerosissimi fondi agricoli di proprietà dell'ente sono stati negli anni ceduti con contratti di enfiteusi; parte di tali contratti si sono risolti con l'affranco e la definitiva perdita di proprietà; altri forniscono rendite irrilevanti. L'Istituto, ad oggi, non svolge e non è in grado di svolgere più alcuna attività e – secondo la relazione illustrativa – non si vede quale prospettiva si possa prevedere per esso, se resta nell'attuale, gravissima condizione. Peraltro, esso si trova in uno stato di conservazione assolutamente precario e necessita di urgenti lavori di ristrutturazione e restauro. Si ritiene quindi inevitabile, come già avvenuto per casi analoghi (ad esempio, con la legge 5 febbraio 1992, n. 176, che dispose l'estinzione del conservatorio delle Montalve alla Quiete di Firenze e il trasferimento del relativo patrimonio all'università degli studi di Firenze), procedere all'estinzione dell'Istituto e prevederne il trasferimento, con tutto il suo patrimonio, al comune di Vico Equense, salvaguardandone in tal modo l'immenso valore artistico e storico e rispettando, altresì, la volontà e gli orientamenti dei fondatori, nonché l'unanime sollecitazione della pubblica opinione locale. Segnala infine che, come ricordato dalla presidente Capua, è abbinato alla proposta di legge testé illustrata anche il progetto di legge C. 1164, a firma dei deputati Salvatore Piccolo e altri, recante estinzione dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» di Vico Equense e trasferimento del relativo patrimonio al comune di Vico Equense, di contenuto identico al provvedimento illustrato. Ilaria CAPUA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

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