martedì 29 ottobre 2013

A Seiano, La Tradizione sposa l’innovazione

Fonte: Michele Armano da Il Denaro 

Vico Equense - Sulla strada statale sorrentina, località Seiano frazione di Vico Equense, un’altra storia di famiglia, “un’azienda famiglia”. Salvatore de Gennaro con Annamaria Cuomo (se dicessi Gabriele per chi è frequentatore della zona, si capirebbe la naturale vocazione casearia…) insieme ai figli Giovanni, Maria Luisa e Giovanna, e Colomba Savarese partner in questa avventura nonché dissidente gastronomica unica, solare e divertente sono i protagonisti de La Tradizione. Cos’è questo posto? Parto dall’inizio, Salvatore, figlio di allevatore e macellatore di maiali alle pendici del Monte Faito, agli inizi degli anni ’90 decide di aprire un’attività al dettaglio di salumi e di formaggi. Una vetrina di tutti quei prodotti in particolare provenienti dall’Antiappennino Campano, i Monti Lattari, dove la mucca agerolese, nata da un incrocio di bovini borbonici come la Bruna, la Podolica e la Jersey, è la fonte lattea di formaggi addirittura già conosciuti e molto graditi da Galeno nel secondo secolo d.C. Se poi alla “agerolese” aggiungiamo la “capra napoletana” anch’essa produttrice di un latte pregiatissimo dal quale si ricavano caciotte apprezzate per la loro leggerezza ed il basso contenuto calorico, coniugando il gusto dei sapori antichi con le moderne tendenze della scienza dell’alimentazione che consiglia il consumo di cibi a basso contenuto calorico e di grassi, allora la gamma dei derivati del latte è completa, ovino comprensivo. La Tradizione ha la svolta quando Renzo Fantucci, che consigliò l’attuale brand dell’attività, scopre Salvatore con la sua attività e, da esperto norcino e casaro qual’è, capisce subito che la passione e la competenza del patron dell’attività era meritevole di una visibilità a più lungo raggio. Inizia la corsa verso l’Italia tutta.
 
Salvatore mi racconta, da persona umile e con un grande senso di gratitudine, che il suo percorso di notorietà passa attraverso tre nomi, tre stelle: Iaccarino, Esposito, Glowig, tre chef che hanno creduto in lui e nei suoi prodotti. 60 tipologie diverse di formaggi, 40 salumi, 10 tipologie di carni fresche, 200 etichette di vino e champagne ma anche 10 tipi di cioccolato e relativi abbinamenti con distillati, qualche esempio: formaggi podolici freschi e stagionati, provolone del monaco dop, erborinati (dall’Alto Adige uno molto interessante con cioccolato e rum), dalle bufale, oltre alla mai scontata mozzarella, tutte le coniugazione di prodotti al latte di bufala, pecorini dalle fosse di tutta Italia e caprini nobili. I salumi sono da svenimento, ammesso e non concesso che non lo siate già dopo la lettura dei formaggi, le carni fresche tra maiale, agnello, capretto, podolica e manzo, sono la rivalutazione delle carni rosse per quanto sono d’eccellenza. I prodotti, alcuni di presidio Slow Food, insieme ad un assortimento di specialità come lievitati (il babà rustico è un vero cult), vasettati, dolci, sono in bellavista pronti per essere degustati ancor prima di essere acquistati, Annamaria al banco sarà ben felice di farvi assaggiare tutto ciò che stimola la vostra curiosità. Nel 2012 l’idea. Perché non aggiungere alla vendita dei prodotti anche la somministrazione? Così la famiglia si organizza con uno stile bistrot open air direi, e la loro naturale vocazione alla ricerca delle eccellenze, ai prodotti dai sapori tradizionali da riproporre con ricette tradizionali ed innovative, eccoli nel piatto. Et voilà, lo spazio antistante al punto vendita è ben organizzato e pronto alla somministrazione di tante prelibatezze: dai taglieri “didattici” di formaggi e salumi con confetture e mostarde in abbinamento, ai panini gourmet al punto tale che dovranno ricordarvi che è un panino, le carni scelte dal banco ed immediatamente in brace, i dolci da far arrossire anche un pasticciere ed il tutto innaffiato da bianchi, rossi, birre artigianali e champagne con una selezione non comune. Chi viene qui si diverte, aspettatevi delle sorprese ma per cortesia, non chiamatela salumeria o, ancor meno, macelleria, questo è il paese delle meraviglie! Costo medio €. 25

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