giovedì 23 maggio 2013

Vico Equense, amministrazione ai titoli di coda

La minoranza: «Cinque ha fatto il sindaco ras» 

Vico Equense - Domani ci sarà il consiglio comunale della verità. E l’atmosfera è già incandescente. In aula sbarcherà il rendiconto finanziario 2012 che dovrà essere votato positivamente dai consiglieri: in caso contrario ci sarà l’immediato scioglimento dell’amministrazione. C’è l’ipotesi che la maggioranza - ormai a pezzi per le faide interne - possa nuovamente decidere di disertare l’aula consiliare perché attende prima le eventuali dimissioni del presidente dell’assise, Maurizio Cinque, epurato dal sindaco Gennaro Cinque ed eletto dall’opposizione. La minoranza, intanto, è determinata ad andare fino in fondo. Punzecchia il primo cittadino consapevole che l’esperienza politica è giunta ai titoli di coda con l’opportunità, per Cinque, di potersi subito ricandidare, per la terza volta consecutiva. «Fra pochi giorni forse sarà decretata la fine della mia breve esperienza di consigliere comunale. Sarà l’occasione sicuramente di fare un bilancio ed un consuntivo. Ma già oggi inviterei tutti a riflettere su un fatto incontrovertibile: un signore ottiene il 65% dei voti con il mandato di affrontare i problemi della sua città» è la bordata di Natale Maresca, consigliere di opposizione di «In Movimento per Vico» che dalle colonne del proprio profilo sul social network Facebook boccia l’operato della coalizione di centro-destra. «Per 2 anni questo signore non ha fatto altro che litigare con i suoi consiglieri, oltre a farsi vedere per strada sui pochissimi cantieri aperti (spesso in maniera, diciamo così,”originale”) - scrive Maresca riferendosi al sindaco -. È stato assente al 40% delle votazioni del consiglio comunale. Non ha affrontato problemi quali le infiltrazioni della camorra, le spiagge, la rotazione delle imprese nei lavori pubblici, i metodi di valutazione dei dirigenti comunali, l’albo dei professionisti di fiducia del Comune, il piano spiagge, la crisi economica, la prevenzione degli incendi. Nel frattempo ha aumentato tutte le tasse comunali, a partire dalla Tarsu (+30% per le famiglie). Oggi sta portando allo scioglimento del consiglio comunale perché il presidente eletto dall’assemblea cittadina non è di suo gradimento. Solo di questo è preoccupato: far valere il suo ruolo di deus ex machina della destra vicana. Bisogna riflettere». (Fonte: Sal. Da. da Metropolis)

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