sabato 20 aprile 2013

“Conoscere per non dimenticare le vittime innocenti delle mafie”

Vico Equense - “Ci sono eroi che la storia dimentica. Qui siamo intervenuti per non lasciare ingiallire il ricordo di un uomo che ha sacrificato la sua professione, la sua famiglia, la sua vita alla legalità. Gennaro Musella non si piegò alla mafia, non pagò il “pizzo” e, soprattutto, denunciò il cartello delle cosche che stava condizionando la costruzione del porto di Bagnara Calabra. Il prezzo della sua integrità morale fu la morte. Il messaggio che ci giunge oggi è che la legalità ha un valore inestimabile. Non si compra, non si negozia, non si baratta. Non ci sono interessi che tengano. La legalità ha un valore che va oltre la persona, oltre la comunità, oltre il tempo”. Questo l’incipit del discorso dell’onorevole Flora Beneduce, consigliere regionale della Campania, intervenuta oggi pomeriggio al convegno “Conoscere per non dimenticare le vittime innocenti delle mafie”. L’incontro, patrocinato dalla Città di Vico Equense, si è tenuto nella sala consiliare del comune. Cuore della kermesse, curata da Adriana Musella, figlia dell’ingegnere ucciso dalla malavita in Calabria, la presentazione del libro “Vittima di mafia – nome comune di persone”. A moderare il dibattito, al quale hanno partecipato Carmen Sicignano, docente del liceo “Publio Virgilio Marone”, con gli alunni dello stesso liceo, e diversi rappresentanti delle Forze dell’Ordine del Territorio, il giornalista Umberto Celentano del quotidiano “Il Mattino”. “Non si tratta di un concetto astratto – continua l’onorevole Flora Beneduce -. Legali sono le pratiche quotidiane che ci consentono di vivere bene, di rispettare gli altri, di onorare noi stessi e l’eredità valoriale che ci è stata trasmessa da chi ci ha accompagnati negli anni della formazione e in tutto il percorso di vita. Essere onesti, non cedere ai ricatti, amare la legge. Sono, questi, approcci, atteggiamenti, sentimenti che generano non solo benessere personale, ma sostengono anche la rete sociale nella quale siamo inseriti. La legalità è, dunque, una scelta di vita che conduce al bene comune. Ecco perché bisogna parlare di legalità, tra i banchi di scuola, nei convegni, sui giornali, attraverso internet. Non è mai inopportuno, né sbagliato, né ridondante il tema della legalità. È necessario conoscere le storie e le vicende di chi ad essa ha sacrificato se stesso affinché diventino patrimonio condiviso, momento di riflessione e costruzione di una società migliore. La legalità è la via maestra per la realizzazione dell’uomo, del cittadino, del nostro futuro”.

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