venerdì 24 agosto 2012

Orlando non si dimette, insorge l’opposizione

Sant’Agnello - Ancora una volta il primo cittadino di Sant’Agnello stupisce tutti. Non ha annunciato le dimissioni, nonostante le defezioni del vicesindaco Pietro Gnarra e degli assessori Pasquale Esposito e Giuseppe Gargiulo, precedute nel tempo dagli abbandoni dei consiglieri Attilio Massa, Rocco d’Esposito e dell’ex assessore Antonino Castellano. Gian Michele Orlando (nella foto), dunque, benché privo di maggioranza non vuole cedere ed intende promuovere un accordo elettorale all’opposizione in cambio della rinuncia alle dimissioni da sindaco. Un estremo tentativo, insomma, per rimanere a capo del governo del paese fino al prossimo anno, quando maturerà la naturale scadenza amministrativa. Inutile dire che la minoranza non ci sta con i gruppi consiliari delle liste “Liberi Cittadini”, “PdL”, “Impegno Nascente”, “Gruppo Indipendente” che davanti alla assoluta incapacità ed insensibilità del sindaco, che non ha ritenuto di compiere un atto che avrebbe almeno salvato la forma, ci vanno giù duro e stanno per rimettere nelle mani del prefetto Andrea De Martino un dossier relativo al mandato consiliare dove sono elencati inefficienze, sprechi, sperperi di fondi pubblici, abusi, perpetrati dal sindaco durante il mandato. L’opposizione chiede a Gian Michele Orlando un ultimo gesto di dignità politica dimettendosi dalla carica istituzionale, in caso contrario Sant’Agnello rischia l’onta del commissariamento di ufficio disposto dagli organi competenti. Già pronta la mozione di sfiducia tesa a commissariare il Comune mentre sempre la minoranza ha richiesto l’urgente convocazione di un consiglio comunale per assolvere alle disposizione del Governo Monti in materia di spending rewiev proponendo una variazione di bilancio per un accantonamento dei fondi necessari. Nubi oscure all’orizzonte, dunque, con Gian Michele Orlando che si pone invece l’obiettivo delle elezioni amministrative 2013 chiedendo un accordo per evitare che in massa si vada a firmare per le dimissioni contestuali. Ma non c’è tempo, dissidenti ed opposizione hanno già fatto sapere che il sindaco non possiede una maggioranza che lo sostenga sui punti programmatici ed è ora che se ne vada. Ancora il rendiconto sarà l’ago della bilancia per un possibile quanto improbabile accordo visto che è sempre stato rigettato in passato ed ultimamente approvato solo con l’accettazione di tutti gli emendamenti proposti dalla minoranza. L’accordo elettorale? Non c’è e non può esserci. Gian Michele Orlando oramai non è più sostenuto da nessuno con tutti i partiti che in maniera incontrovertibile stanno arretrando le loro posizioni lasciando il sindaco a regnare su un cumulo di macerie. Non ci sono nemmeno obiettivi comuni con il palazzo di piazza Matteotti che non è più funzionale. (Fonte: Vincenzo Maresca da il Giornale di Napoli)

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