mercoledì 20 giugno 2012

Postino infedele a Meta sale la febbre da Lotto

Ricevitorie prese d’assalto dopo la denuncia del 42enne che occultava la posta. Tutti giocano il terno 25-30-77. E il senatore Lauro fa i complimenti ai carabinieri

Fonte: Metropolis


Meta - In città non si parla d’altro. Il caso del postino scoperto a nascondere la corrispondenza è ormai sulla bocca di tutti. L’operazione dei carabinieri ha finalmente fatto chiarezza per una vicenda discussa in ogni angolo di Meta, ridente cittadina della penisola sorrentina che negli ultimi due anni ha dovuto fare i conti con clamorosi disservizi nella consegna della corrispondenza. C’è chi ha tirato un sospiro di sollievo, perché è chiaro, non ricevere la posta può rendere davvero la vita un inferno. Bollette da pagare, comunicazioni dall’Agenzia delle Entrate: un po’ di tutto. Altri, invece, stemperano l’amarezza con una battuta dal retrogusto abbastanza amaro: “In Italia i ritardi sono solo la normalità”. In molti, però, hanno preferito “dare” i numeri. Sì, negli ultimi giorni, nelle tabaccherie e ricevitorie di Meta, è salita di colpo la “febbre” del gioco. In massa a tentare la fortuna, al Lotto, piazzando la terna del postino più famoso del momento. I numeri sono presto fatti: 25, 30 e 77, ovvero il portalettere, i chili di corrispondenza nascosti a casa e nell’auto e i carabinieri in pattuglia. E chissà che la dea bendata non possa decidere di baciare Meta. I manuali della “smorfia”, nelle ricevitorie della costiera sorrentina, sono andati a ruba. Per non parlare dei giocatori occasionali che, ultimamente, si sono rivolti agli esperti del Lotto. 25, come il postino, beccato dai carabinieri durante una perquisizione. A bordo della vettura, stipati nel bagagliaio e coperti da un telo di lana, giornali, lettere e riviste. Posta che doveva essere consegnata, ma rimasta “in naftalina” perché l’uomo, un 42enne incensurato di Sant’Agnello, aveva timore che gli ispettori di Poste italiane, inviati a Meta per capire quali fossero le cause dei disservizi lamentati dai cittadini, scoprissero il mancato recapito.


Al 25 si abbina il 30, ovvero i chili di corrispondenza ritrovati dai militari a casa dell’uomo. Alcune lettere, addirittura, erano state occultate in una busta della spazzatura pronta ad essere conferita. Una montagna di documenti pure sotto il letto. Per completare il terno spunta il 77, che la smorfia rifila alla pattuglia dei carabinieri. Che l’altro giorno, a conclusione di un controllo, ha saputo smascherare tutto, denunciando il postino per sottrazione e soppressione di corrispondenza. Adesso rischia una condanna da 6 mesi a tre anni.E il senatore sorrentino del Pdl, Raffaele Lauro, plaude l’esito delle indagini: “Desidero vivamente complimentarmi con i militari dell’arma dei carabinieri, in particolare con il maresciallo Daniele De Marini e con il capitano Leonardo Colasuonno, per la brillante operazione investigativa, che ha portato all’individuazione di un postino infedele, il quale, in penisola sorrentina, da mesi, sottraeva e sopprimeva enormi quantità di corrispondenza, creando seri danni a tutta la comunità, da me denunciati con atti di sindacato parlamentare e, da ultimo, con un intervento diretto sull’amministratore delegato di Poste Italiane spa, Massimo Sarmi. Mi auguro che l’azienda apra un’inchiesta interna, su come sia stata possibile una tale disfunzione senza controlli e se ci siano correità. L’impiegato infedele, di fronte a prove così schiaccianti, venga giudicato per direttissima e le amministrazioni locali si costituiscano parte civile nel processo. Vigilerò sulla ripresa della funzionalità dei servizi postali in penisola sorrentina, anche perché i disservizi, a mio giudizio, non possono essere imputati ad una sola causa e ad una sola persona”. Nei giorni scorsi, proprio il senatore Lauro, prima dell’operazione dei carabinieri che ha portato alla denuncia del postino in servizio all’ufficio di Meta, si era fatto portavoce delle pressanti lamentele dei cittadini, da oltre due anni alle prese con ritardi e disservizi. Solo qualche mese fa, proprio a Meta, ci fu l’insana scoperta di lettere e documenti nascoste in fessure dei muri. Oggi, oltre al plauso alle forze dell’ordine, il senatore Lauro auspica l’avvio di verifiche interne di poste italiane affinché si faccia completa chiarezza sul caso del postino “infedele”.

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