sabato 9 giugno 2012

Giugno 2011 - giugno 2012: l’odissea del poliambulatorio di Meta continua

di Stefania Astarita

Meta - Il 6 giugno è trascorso un anno esatto dal primo blitz del Comune di Meta al poliambulatorio. Verso le ore 13.30, furono svuotati e sigillati tre ambulatori, dando esecuzione a una sentenza che riconosceva al Comune il diritto di rientrare in possesso dei locali di via del Lauro. Si attuava così una scelta politica precisa. Il fatto grave è che un presidio sanitario veniva considerato alla stregua di un deposito da svuotare, e fu chiusa anche la neuropsichiatria infantile, senza tener conto nemmeno delle visite che di lì a poco si sarebbero dovute svolgere. Un vergognoso raid, insomma, in uno stile che il Comune ha mantenuto anche in occasioni successive, mostrando sempre indifferenza per il delicato lavoro dei medici, come pure per la condizione dei pazienti. Iniziava così una vera e propria odissea, fatta di promesse mancate e di accordi ridotti a carta straccia, su un tema, come quello dei servizi sanitari ai cittadini, a dir poco vitale. Dall’iniziale ipotesi di integrazione socio-sanitaria, discussa in Conferenza di servizi, si passava, infatti, a una soluzione opposta, ossia al trasferimento degli uffici dell’anagrafe e dei vigili urbani a via del Lauro, con l’esigenza di separare nettamente le diverse attività, che nulla avevano più da condividere. Per non parlare degli spazi reclamati dal Comune, prima decisamente limitati, ma poi sempre più estesi, fino a giungere a un dimezzamento dei locali, che ha reso necessaria la sospensione dell’ambulatorio di ginecologia, dal 22 marzo a tutt’oggi. E l’odissea continua. L’Asl occupa, infatti, il poliambulatorio di Meta senza titolo, visto che il Comune non ha ancora rinnovato il contratto, in assenza del quale languono i lavori indispensabili a rimodulare gli spazi interni, per ripristinare la ginecologia. Quanto vorranno tergiversare ancora i nostri amministratori? Eppure il sindaco, che è un medico, dovrebbe sapere che i servizi sanitari rappresentano una priorità assoluta per i cittadini.

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