sabato 9 giugno 2012

Disastro scoglio del Vervece, Marevivo: Stop allo scempio

Nei giorni scorsi un gruppo di sub della delegazione subacquea di Marevivo si è immerso allo scoglio del Vervece a Massa Lubrense insieme ai sommozzatori dell’ISFORM e del Centro Immersioni Massa Lubrense. Lo scoglio si trova di fronte al porticciolo di Marina della Lobra, fa parte dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, istituita nel 1997 ed è in “Zona A di Riserva Integrale”, dove sono interdette le attività che recano danno all’ambiente marino e le visite subacquee sono autorizzate dall’Ente Gestore solo ai centri accreditati. Ebbene in questo luogo meraviglioso, la più bella immersione di Massa Lubrense, dove cernie murene, saraghi, dentici e barracuda la fanno da padrone, i datterai, cioè i pescatori di frodo ben conosciuti sulle coste sorrentine, nel periodo in cui sono vietate sul Vervece anche le immersioni ai centri subacquei accreditati, hanno certosinamente ripulito i datteri – la cui pesca è, ricordiamo, vietata - da tutto il suo periplo, da meno 3 metri a meno 10 metri. Le pareti di anemoni, asteroidee e le stelle di mare, che dipingevano le pareti come quadri d’autore, sono state distrutte. “Appena tuffati in acqua abbiamo avuto una visione terribile – dichiarano i nostri subacquei - intorno alla madonnina a meno 12 metri il paesaggio era devastato, le pareti totalmente ripulite da tutto e, continuando a girare intorno allo scoglio, c’era la distruzione totale. Visibili solo migliaia di piccoli cerchietti vuoti, ciò che rimaneva dell’azione di scavo per portare via i datteri dalla roccia. Un paesaggio lunare” . Dalla diversa tonalità delle demolizione si evince che i datterai hanno avuto tutto il tempo di operare in diversi momenti, in diversi giorni, indisturbati, l’ultimo scavo risaliva sicuramente ad uno o due giorni prima dell’immersione dei sub Marevivo. Non siamo di fronte solo ad un episodio di pesca illegale ma ad un vero e proprio reato di disastro ambientale: chi commette questo genere di azione dovrebbe essere giudicato e condannato. Il patrimonio di biodiversità racchiuso dal Vervece, così come anche dal vicino Banco di Santa Croce, è di tutti i cittadini e non si può consentire a pochi scellerati e criminali di defraudare anche le future generazioni. Marevivo chiede alle autorità competenti di far rispettare le regole e porre fine a questo scempio.

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