domenica 19 febbraio 2012

Sorrento, settore alberghiero

E’ ora di ridare dignità ai lavoratori dipendenti, vero traino del comparto turistico della penisola sorrentina

Sorrento - Della tradizione e dell’ospitalità in penisola sorrentina tutti fanno un gran parlare; albergatori, o presunti tali, che si riempiono la bocca di parole e magnificano la “tradizione dell’accoglienza” e l’“arte dell’ospitalità”. E dei lavoratori, chi parla mai di loro? Dei loro sacrifici quotidiani, dei diritti negati sul luogo di lavoro, delle umiliazioni che, come genitori e figli, padri e madri, sono costretti a subire nella loro dignità di fronte alle vessazioni dei vari “signorotti” che gli offrono lavoro? Tutto questo, per portare uno stipendio a fine mese ed evitare che la propria famiglia tocchi il baratro della povertà. “In penisola sorrentina” dichiara in una nota Giovanni Antonetti coordinatore dell’Italia dei Valori in costiera “non esiste uguaglianza sociale; è triste, ma purtroppo è così. Per i giovani, se non si è figlio di qualcuno o parente di talatro, non c’è altra possibilità per emergere, che andare via dalla nostra città o restare per elemosinare un “posto” e sottostare, nel vero senso della parola, al prepotente imprenditore di turno, disposto a prenderti senza assicurarti, od assicurandoti solo part-time o chissà come. La dignità deve essere barattata per un posto di lavoro che, invece, deve essere un diritto di ogni cittadino italiano, anche nel Comune di Sorrento.


I lavoratori, sì, proprio loro!. Quelli degli straordinari non pagati, delle buste paga superiori, sulla carta, rispetto al salario effettivamente corrisposto, quelli dei diritti negati, oppure “generosamente” concessi dal datore di lavoro quasi a titolo di “favore” personale, creando una costante ed ingiustificata sudditanza psicologica, quelli dell’assenza di copertura assicurativa in caso di incidenti ed assenza di contribuzione a fini pensionistici, della violazione delle norme in tema di maggiorazione del salario per il lavoro svolto nelle giornate festive, della negata concessione di un congruo periodo di ferie, che non può essere spezzettato in tanti brevi segmenti al punto da snaturare la naturale funzione di riposo per il lavoratore, ed ancora quelli della pratica illegittima della “imposizione unilaterale” da parte del datore di lavoro del periodo di riposo. Sono proprio loro i padri, le madri ed i figli sorrentini, i cuochi, camerieri, lavapiatti, facchini, autisti ed i tanti che non hanno avuto la fortuna di nascere in una famiglia “ricca”. E poi” continua Antonetti “l’odiosa e diffusa prassi, nel settore delle attività turistiche stagionali, nella quale la maggior parte delle aziende assume i lavoratori con contratti a tempo determinato. I dipendenti, essendo privi delle garanzie di continuità proprie del contratto a tempo indeterminato e, non avendo la certezza di essere assunti l’anno successivo in occasione della riapertura della stagione turistica, sono molto più attenti a non rivendicare troppo spesso i propri legittimi diritti ed a “turarsi il naso” anche in presenza di violazione delle norme a loro tutela; per questo a fine contratto, tra settembre ed ottobre, firmano un verbale in cui dichiarano di non avanzare alcuna pretesa nei confronti del datore di lavoro, poveri loro se non lo firmano; l’anno prossimo, niente assunzione! E poi si sparge la voce, tra le strutture turistiche, che sei un rognoso lavoratore sindacalista. Ecco la bella storia che c’è dietro all’ovattata e brillante realtà dell’accoglienza e dell’ospitalità turistica a Sorrento. Tutti sanno e fanno finta di non sapere.Ma il vento sta cambiano, cari sorrentini” conclude l’avvocato dipietrista “la coscienza delle persone, in tempi di crisi, è molto più sensibile, perfino nella ricca Sorrento; e basta poco per accorgersi che sono tanti di più i dipendenti dei loro titolari, sono troppi i soprusi che subiscono ogni giorno, e per i nostri figli dobbiamo far sì che le cose cambino, ora, non domani! L’uguaglianza sociale è un bene prezioso, che è facile da conquistare e difficile da sopprimere.”.

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