martedì 31 maggio 2011

Tarsu e Tosap, l’aumento è scongiurato

Massa Lubrense - I cittadini di Massa Lubrense non subiranno gli effetti della crisi finanziaria che investe gli enti pubblici in conseguenza dei tagli nei trasferimenti dallo Stato e delle limitazioni alle erogazioni di enti e istituzioni. Lo ha annunciato l’assessore comunale al Bilancio, Lello Staiano, che ha sottoposto al vaglio della giunta municipale una proposta di delibera finalizzata a lasciare invariate le aliquote di tasse e tributi locali. Tarsu, Tosap e addizionale Irpef non subiranno aumenti, così come i servizi a domanda individuale (mensa scolastica, scuolabus), nonostante le minori entrate registrate proprio per effetto dei tagli statali. «Il nostro Comune – spiega l’assessore Lello Staiano - riceverà dallo Stato, per il 2011, 315 mila euro in meno rispetto allo scorso anno. Se a questo si aggiungono le limitazioni alla erogazione dei contributi in misura dell’80 per cento, l’abolizione delle premialità sui costi per l’effettuazione del servizio di raccolta dei rifiuti e altri particolari di non minore importanza, è facile comprendere le difficoltà che abbiamo dovuto superare per far quadrare i conti senza gravare sui contribuenti». Nonostante le difficoltà, quindi, è al varo un bilancio comunale caratterizzato da scelte finanziarie improntate al massimo equilibrio. «Il nostro obiettivo – aggiunge l’assessore Lello Staiano – era finalizzato all’approvazione del documento contabile entro la fine di febbraio o, al massimo, agli inizi di marzo, ma l’incertezza di talune entrate e soprattutto di alcuni costi, come i rifiuti, non avrebbe consentito di formulare ipotesi attendibili. Per questo abbiamo preferito attendere e, una volta, in presenza di un quadro della situazione attendibile, abbiamo approvato una manovra finanziaria che prevede tagli delle spese in misura percentuale quasi uguale per tutte le voci. Solo così – modellando e rimodellando tutto il bilancio – abbiamo raggiunto un equilibrio attendibile e che ci consentirà di non violare il patto di stabilità e, dunque, di non paralizzare la vita del Comune ed i pagamenti dei fornitori». (Fonte: Gennaro Pappalardo da il Mattino)

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